Lo ha disposto la Cassazione
Gli ex coniugi incapaci di prendere una decisione comune sul divorzio, rischiano di vedersi affidare i figli al Comune. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione a conferma di una pronuncia della Corte d'appello di Genova. I genitori in questione, "pur astrattamente idonei all'affido dei figli per l'assenza di condizioni psicopatologiche, di fatto non erano in grado di superare il conflitto, che aveva già compromesso l'equilibrio dei figli".
La Corte d'appello di Genova aveva stabilito l'affidamento al Comune dei figli nati da un matrimonio fallito, rilevando "l'incapacità dei genitori di avviare un pur minimo dialogo tra loro" e la "tendenza degli stessi ad utilizzare, più o meno inconsciamente, i figli quale strumento di offesa e di rivendicazione".
In primo grado il tribunale di Chiavari, nel 2001, aveva stabilito l'affido congiunto dei figli. Ma nel proseguimento della causa la Corte di Appello di Genova, nel 2003, aveva affidato i due fratellini all'ente locale disponendo che la femmina continuasse a stare col padre, mentre il maschio poteva continuare a vivere con la madre.
La Corte di Appello ha così messo a tacere i due genitori imponendogli di avere il Comune come referente per tutte le questioni che riguardano i figli. Con la sentenza 14042 la Cassazione ha ritenuto corretta questa decisione, che potrà essere rivista solo quando i due ex diventeranno più maturi e responsabili.