Guidonia,spara da balcone:un morto
Cecchino si è arreso, otto i feriti
Una persona è morta e altre otto sono rimaste ferite dopo che un uomo, ex tiratore scelto dell'esercito, ha cominciato a sparare dal suo balcone di casa a Guidonia, vicino Roma.
Il cecchino si è arreso dopo l'irruzione delle forze dell'ordine nell'appartamento. L'uomo ha prima dato fuoco al suo balcone e poi, dopo aver attirato l'attenzione, ha sparato in strada prendendo la mira. Uno dei feriti lotta tra la vita e la morte.
A sparare è stato Angelo Spagnoli, 52enne ex capitano del Genio, ora in pensione. Vive con la madre nella casa di via Fratelli Gualandi ed è separato dalla moglie, dalla quale ha avuto una figlia. A convincere l'uomo ad arrendersi sono stati due poliziotti ed un carabiniere, i primi che sono arrivati sul posto. A contribuire alla resa anche il fatto che il cecchino aveva finito le munizioni. Quando si è arreso a polizia e carabinieri, l'omicida ha detto: ''Siete venuti a tagliarmi la testa? Eccomi''. Poi si è avvicinato ad un ufficiale dei carabinieri ed ha abbassato la testa.
La vittima, secondo quanto riferito dai carabinieri, si chiamava Giuseppe Di Sanfelice, 55 anni e aveva un negozio di tatuaggi a Villalba di Guidonia. E' invece in condizioni gravissime uno degli otto feriti. L'uomo, una guardia giurata, è stato trasferito all'ospedale San Filippo Neri. Le sue condizioni sono disperate. Altri due feriti sono rappresentanti delle forze dell'ordine. C'è poi un dipendente dell'ufficio logistico del ministero dell'Interno, un uomo di 57 anni, uno studente universitario, un medico intervenuto a prestare soccorso ad un ferito, ed una donna che, a quanto si è appreso, dovrebbe essere la moglie della vittima.
La prima segnalazione della sparatoria alle centrali operative delle forze dell'ordine è arrivata alle 19:10. Dopo aver dato fuoco al balcone Spagnoli sarebbe salito sul tetto ed avrebbe minacciato di accendere delle micce che aveva in precedenza collocato se le forze dell'ordine si fossero avvicinate. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri. Dopo le verifiche le forze dell'ordine hanno trovato dei piccoli mortaretti nella tromba nelle scale in modo tale che, se qualcuno fosse salito, poteva facilmente farli scoppiare a distanza, rimanendo sul terrazzo.
Per circa dieci minuti Spagnoli avrebbe sparato ininterrottamente, con una pistola e una carabina. Ha così colpito un uomo che con la moglie e il figlio si era fermato a guardarlo mentre dava fuoco alla benzina. In successione sono poi stati feriti un poliziotto, un carabiniere ed il medico che ha tentato di soccorrerli.
Spagnoli verrà ascoltato negli uffici della Squadra mobile a Roma dal Pm Salvatore Scalera, e dal procuratore capo di Tivoli Elio Costa. Il reato per cui al momento si procede è quello di omicidio. Nell'abitazione dell'uomo è stato trovato quello che gli investigatori definiscono "un vero e proprio arsenale".
Il questore:"Mirava alla testa"
Angelo Spagnoli ha sparato per colpire e "ha colpito i passanti alla testa, mirando bene". Lo ha detto il questore di Roma Marcello Fulvi. L'uomo - ha aggiunto il questore, parlando con i giornalisti davanti all'abitazione dell'omicida - "non aveva nessun ostaggio, si muoveva nel buio ed aveva una posizione di vantaggio dal punto di vista tattico". Quando Spagnoli è stato portato via dalle forze dell'ordine, "ha quasi inneggiato come a dire sono bravo", ha concluso Fulvi.