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Allarme clima,temperature aumentano

Esperti:"Ghiacciai potrebbero sparire"

Negli ultimi anni i ghiacciai del Monte Bianco si sono ritirati di circa 25-30 metri.

Lo ha affermato la glaciologa Augusta Cerutti A destare preoccupazione è soprattutto lo scioglimento del permafrost, lo strato dei ghiacciai con oltre due anni di vita, anche sulle vette più elevate. Se la temperatura dovesse continuare ad aumentare di questo passo, nel 2100, secondo l'esperta, la Valle d'Aosta non avrebbe più ghiacciai.

L'esperta ha poi sottolineato che il massiccio del Monte Bianco ''è meno sfortunato, per la sua altezza, di altre montagne in quanto vi sono maggiori possibilita' di deposito della neve''.  Aumentando le temperature il permafrost, che funge da cemento nelle fessure e nelle cavità delle montagne, si scioglie provocando così "i crolli delle rocce che non hanno più il collante che le tiene unite".

Allarme anche dal Cnr
Alle previsioni dell'esperta italiana fa eco lo studio sulla situazione climatica e ambientale elaborato dalla Commissione europea secondo cui per l'Italia è emergenza clima su tutti i fronti. L' allarme lanciato a livello comunitario trova infatti pieno riscontro nell' analisi elaborata dall' Istituto sull' Inquinamento Atmosferico del Cnr e riportata nel volume ''Kyoto e dintorni. I cambiamenti climatici come problema globale''. Anche le prospettive del Cnr, come quelle della Commissione europea, sono tutt' altro che rosee: estati italiane sempre più bollenti, con 3-5 gradi in più; precipitazioni più rare con un calo di acqua piovana estiva fino a 50 millimetri ma sempre più violente; rischi concreti di desertificazione nel Mezzogiorno; frane e dissesto; 33 zone costiere a rischio inondazione. L' analisi del Cnr fa il punto sui cambiamenti climatici osservati e previsti sull' Italia, con un quadro certamente poco rassicurante. In particolare, l'aumento di temperatura riscontrato a livello globale nell' ultimo secolo si è avuto anche in Italia (oltre un grado in più negli ultimi 140 anni, nel caso di Roma) e avrà un ulteriore incremento nel trentennio 2071-2100, con aumenti particolarmente accentuati nelle estati fino a 3-5 gradi in più. Per quanto riguarda l'Europa, invece, le modificazioni delle correnti oceaniche nell'Atlantico fanno prospettare un raffreddamento delle nazioni Nord-occidentali nel prossimo futuro, con il possibile risultato di un' Europa climaticamente spaccata in due. A livello globale, a causa del riscaldamento atmosferico, il livello medio del mare si innalzerà (da 15 a 90 centimetri). In particolare, per l'Italia, concomitanti fenomeni geologici di abbassamento delle coste, pur se di pochi millimetri ogni anno, portano a stimare 33 zone costiere a rischio di inondazione nel corso di questo secolo. Tra queste, la Versilia, varie zone del Tirreno come la Piana di Fondi, tutto il territorio costiero tra Rimini e Monfalcone. Negli ultimi 30 anni è mutato anche il regime delle precipitazioni estive, con un calo caratterizzato da diminuzione delle piogge di intensità medio-bassa e aumento di quelle di maggiore intensità, soprattutto nel Centro-Sud.