FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Omicidio Donegani: trovata testa

Brescia, è quella della moglie

Macabro ritrovamento a Provaglio d'Iseo, in provincia di Brescia.

Un'altra testa, dopo quella di Aldo Donegani, è stata recuperata poco lontano da dove il 22 gennaio scorso era stata trovata quella dell'uomo. Potrebbe essere quella della moglie Luisa De Leo. La coppia era stata uccisa e fatta a pezzi nell'estate del 2005. Tra pochi giorni inizierà il processo per l'omicidio. Unico imputato Guglielmo Gatti, nipote della coppia.

Il cerchio sembra dunque chiudersi sul caso Donegani. Il 17 agosto 2005, al passo del Vivione, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e del Soccorso Alpino trovarono parti dei corpi smembrati degli anziani coniugi che erano scomparsi da Brescia 18 giorni prima. Solo il 22 gennaio, nella zona di Provaglio d'Iseo, venne ritrovata la testa mozzata di Aldo. Solo l'esame del Dna aveva dato la certezza. E ora, a pochi giorni dall'inizio delle infuocate udienze che vedono sul banco degli imputati il nipote degli anziani uccisi, Guglielmo Gatti, l'ultimo macabro ritrovamento.

Sempre vicino a Provaglio d'Iseo un'altra testa, quella di Luisa di Leo. Un altro pezzo del puzzle che stanno cercando di ricostruire gli inquirenti che in realtà hanno le idee molto chiare: a uccidere e farli a pezzi nel loro garage è stato il nipote, Guglielmo Gatti. Che continua a dichiararsi innocente. Eppure davanti al giudice la proprietaria che gestiva un bar nel centro di Provaglio D'Iseo, ha testimoniato di aver visto Gatti nelle ore successive alla scomparsa degli zii, qualche mese prima del ritrovamento.

E non è stata l'unica testimonianza negativa per l'imputato. Anche i carabinieri, compresi gli esperti del Ris, hanno portato prove che lo incastrerebbero. Tanto che, secondo l'avvocato di parte civile Giovanni Orlandi dopo ciò che si è sentito in aula "si è giunti a un giro di boa, a un livello di sovrabbondanza di indizi contro Gatti". Anche se dal punto di vista opposto, quello dell'avvocato Luca Broli "è emerso ancora una volta che alcune piste potevano essere approfondite meglio". La parola finale spetterà, come sempre in questi casi, ai magistrati che cercheranno di fare giustiuzia per la sorte che hanno dovuto subire i due anziani.