cronaca

Guerra vignette, allarme Olimpiadi

Viminale alza la guardia su Torino 2006

06 Feb 2006 - 17:05

La forza d'urto delle proteste del mondo islamico per la pubblicazione su un quotidiano danese e sul francese France Soir di vignette satiriche del profeta Maometto potrebbe giungere fino in Italia. Benché non vi sia un allarme specifico, il Viminale ha predisposto ulteriori misure di prevenzione in vista dell'inaugurazione delle Olimpiadi invernali a Torino, possibile bersaglio terroristico.

I giochi di Torino 2006 si apriranno tra quattro giorni di fronte al presidente della Repubblica, a oltre 15 capi di stato e di governo stranieri e a numerose personalità. E per l'appuntamento il ministero degli Interni si appresta all'ultimo chek-in di un dispositivo della sicurezza messo a punto già da tempo nei minimi dettagli ma rafforzato, proprio negli ultimi giorni, da "ulteriori misure di prevenzione".

Se, finora, in assenza di "minacce concrete", il pericolo maggiore sembrava rappresentato da possibili infiltrazioni anarco-insurrezionaliste della protesta no-Tav, da quando improvvisamente è scoppiata la "guerra della satira" tra Occidente e Islam, il livello di guardia è stato alzato.

Il clima è teso: all'estero abbiamo assistito ad attacchi ad ambasciate e sedi consolari occidentali di diversi Paesi a maggioranza musulmana e all'omicidio a Trebisonda, in Turchia, di don Andrea Santoro, per mano di un giovane fanatico. Mentre in Italia, una serie di proteste domenica 5 febbraio ha costretto alla deviazione il corteo della fiamma olimpica e l'eurodeputato leghista Borghezio, già una volta aggredito su un treno, è stato duramente contestato.

Alla luce di questi fatti, il ministro Pisanu ha riunito i vertici delle forze dell'ordine e gli analisti del Sisde per fare il punto della situazione e giovedì ha convocato un Comitato straordinario per l'ordine e la sicurezza pubblica. Mente, martedì 7 febbraio si terrà un nuovo vertice in Prefettura a Torino.

Se non vi sarà "nessuna sorveglianza speciale" in quanto "tutti gli atleti sono superprotetti", le delegazioni di Danimarca e Norvegia saranno difese maggiormente con misure di sicurezza simili a quelle giaà previste per la supersquadra Usa e per il ridottissimo, blindato manipolo di israeliani.

Complessivamente, gli addetti alla sicurezza di Torino 2006 sono 15 mila, 9 mila dei quali inviati ad hoc dal Viminale che si è fatto carico di costi aggiuntivi per 90 milioni di euro: 4.400 poliziotti, 3.500 carabinieri, 1.100 finanzieri e 250 agenti della Guardia forestale per cercare di rendere l'area olimpica "la più sicura d'Italia durante i Giochi".

Il modello organizzativo si basa essenzialmente sulla esperienza maturata nella gestione di recenti, grandi eventi internazionali, primo tra tutti i funerali di Giovanni Paolo II che portarono a Roma 2 milioni di pellegrini e 182 altissime personalità di governo.

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