"Uomo non è il padrone ma il custode"
Benedetto XVI si è nuovamente appellato ai cristiani affinché difendano la vita umana, dal suo inizio alla fine naturale. Durante l'omelia pronunciata nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, il Papa ha detto che esiste "il dovere prioritario di rispettare la vita, trattandosi di un bene indisponibile: l'uomo non è mai il padrone della vita; ne é piuttosto il custode e l'amministratore".
Ratzinger, ricordando la Giornata per la Vita che si celebra in Italia, condanna anche la "mentalità dominante" che ritiene "che la vita umana sia nelle mani dell'uomo". Il rispetto pieno della vita umana "è legato al senso religioso" di tutti i credenti, a "qualunque religione appartengano". Il Papa in un passo dell'omelia sembra far riferimento al fanatismo religioso che sta incendiando il mondo, riprendendo un concetto già espresso nel suo Messaggio per la Pace, laddove rilevava che fondamentalismo e nichilismo sono accomunati da un "pericoloso disprezzo" per l'uomo e la sua vita.
Citando il documento conciliare Gaudium et Spes, Benedetto XVI ha parlato della necessità di ogni credente, di qualsiasi credo, "di riconoscere la voce e la manifestazione di Dio nella bellezza del creato"."Ne possiamo concludere - ha argomentato - che il rispetto pieno della vita è legato al senso religioso, all'atteggiamento interiore con cui l'uomo si pone nei confronti della realtà, se come padrone o come amministratore. Del resto la parola rispetto deriva dal latino respicere, guardare, e indica un modo di guardare le cose e le persone che porta a riconoscerne la consistenza e non appropriarsene, ma ad averne riguardo, prendendosene cura".