Madre sapeva tutto,consegnati documenti
Andrea Ghira, uno dei condannati per il massacro del Circeo, è morto l'11 aprile '94. Il suo corpo è sepolto nell'enclave spagnola di Melilla col nome di Massimo Testa. Decisivo per il ritrovamento un familiare già indagato per favoreggiamento: il teste ha anche parlato di morte per overdose. Ghira si era arruolato nella Legione Straniera (caporalmaggiore il suo ultimo grado). La madre ha consegnato ai carabinieri i documenti che confermano la morte.
Nessuna fuga in paesi sudamericani, in Kenya o in Sudafrica, dunque. Andrea Ghira, il superlatitante del massacro del Circeo, si sarebbe rifugiato subito in Spagna entrando nella Legione Straniera, nella enclave di Melilla, in Marocco, e restandovi fino alla morte, nel settembre den 1994. La conferma è contenuta in un comunicato diffuso dagli stessi familiari di Ghira in cui si spiega che la madre, Maria Cecilia, ha consegnato "spontaneamente" ai carabinieri i documenti che dovrebbero provare la morte del figlio Andrea "avvenuta in Spagna circa 11 anni fa , dove si era rifugiato dopo i gravi fatti avvenuti".
"In Spagna - dicono i familiari - era riuscito ad arruolarsi nella Legione straniera "Tercio", dove è rimasto fino alla sua morte. La famiglia non lo ha in alcun modo aiutato né è a conoscenza di come sia riuscito ad uscire dall'Italia ed a arruolarsi".
La collaborazione dei parenti
Potrebbero essere stati i tanti accertamenti ordinati dai magistrati capitolini e la pressione crescente anche per via delle perquisizioni, circa una decina, eseguite nei giorni scorsi nelle abitazioni dei familiari di Ghira, a spingere alcuni dei parenti del latitante a riferire ai carabinieri quello che sapevano, ossia della morte di Ghira in Spagna e della sua sepoltura a Melilla sotto il falso nome di Massimo Testa. Una notizia che, a quanto da loro stessi raccontato, avrebbero appreso "qualche tempo dopo il decesso". A riprova delle loro dichiarazioni, poi, nel corso della deposizione resa ai carabinieri del Ros, i parenti di Ghira hanno consegnato documenti e fotografie. Sono stati sempre i familiari del massacratore del Circeo a raccontare che l'uomo è morto nel 1994 per un'overdose, dopo essere stato cacciato dalla legione straniera spagnola, il "Tercio", per problemi di droga.
Un'ipotesi mai trascurata
Gli uomini della polizia di stato da giorni stavano indagando sull'ipotesi della morte di Ghira, e per questo motivo negli uffici della squadra mobile romana si era formato un pool di investigatori tra Digos, Squadra Mobile, Sco e Ucigos. L'inchiesta sulla latitanza di Ghira, condannato all'ergastolo, si era riaperta nei giorni scorsi dopo alcune intercettazioni telefoniche. Il procuratore Italo Ormanni infatti aveva iscritto nel registro degli indagati due strettissimi familiari di Ghira per favoreggiamento e due giorni fa erano scattate le perquisizioni. Su richiesta della squadra mobile romana e del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della polizia lo stesso procuratore, chiederà alle autorità spagnole l'esumazione della salma.
In Spagna dagli Anni Ottanta
Andrea Ghira sarebbe stato in Spagna sotto il falso nome di Massimo Testa fin dai primi anni '80. E' quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta dal capo della squadra mobile di Roma, Alberto Intini. E' ancora da appurare quando Ghira sia entrato nella Legione straniera spagnola, ma quel che è certo è che ne venne espulso nel 1993 per fatti legati all'uso di stupefacenti, un anno prima di morire, quindi. La data sarebbe quella dell'11 aprile. Il corpo senza vita venne ritrovato sette giorni dopo il decesso, come e' scritto in un rapporto in possesso delle autorita' di polizia spagnole.
La notte del Circeo
Nel 1975 i giovani neofascisti Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido, rapirono, violentarono e torturarono due studentesse adolescenti, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti nella villa di cui la famiglia di Ghira - che oggi avrebbe 52 anni - era proprietaria al Circeo, nei pressi di Latina.