cronaca

Napoli, arrestato latitante Capasso

Condannato all'ergastolo nel 2002

28 Nov 2004 - 09:21

I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato il pregiudicato Antonio Capasso, ritenuto capo dell'omonimo clan camorristico. Capasso, 43 anni, era latitante dal dicembre 2002 quando era stato condannato all'ergastolo per omicidio ed altri reati dalla Corte di Assise di Napoli. I militari del Nucleo Operativo di Castello di Cisterna lo hanno bloccato in una masseria di Saviano, sorprendendolo nel sonno. L'uomo era armato.

Capasso è stato subito immobilizzato e certamente non aveva intenzione di arrendersi senza prima tentare di fuggire. Sul comodino aveva infatti una pistola semiautomatica calibro 9 con colpo in canna e caricatore pieno, che non ha neppure tentato di utilizzare per la tempestività del blitz. Un'altra pistola è stata trovata nei pressi dell'ingresso.

Nuovi controlli nell'area a nord di Napoli da parte della polizia. Sette persone sono state arrestate nei quartieri di Scampia e Secondigliano. Gli agenti hanno anche effettuato numerosi controlli a pregiudicati sottoposti a misure restrittive come arresti e detenzione domiciliare, libertà vigilata ed altro. Tra gli arrestati, tre sono le persone arrestate per spaccio di sostanze stupefacenti: si tratta di Marco Gagliardi, 26 anni, Gianluca Porcellano, 21enne, e Carmine D'Angelo, 20 anni.

Tre anche i pregiudicati arrestati per evasione dagli arresti domiciliari: Rodolfo Costabile, 26enne, Sebastiano Panepinto, 22 anni, e Giuseppe Sassone, 28 anni. Infine, Pasquale Criscuolo, 28enne di Arzano, è stato arrestato dalla polizia per tentata rapina nei confronti della madre.

L'appello dei parroci durante l'omelia domenicale
Un appello agli uomini del clan che stanno insanguinando Napoli: lo hanno lanciato i sacerdoti del quartiere nelle omelie domenicali chiedendo la massima partecipazione dei fedeli alla fiaccolata di martedì prossimo a Secondigliano contro la camorra e per il rilancio civile e morale del territorio. Portavoce della richiesta di cambiamento si è fatto don Fulvio D'Angelo, parroco della chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano, nei cui pressi abitava, prima di darsi alla latitanza, il capo clan Paolo Di Lauro, detto Ciruzzo 'o milionario. "Lasciate le armi, basta con questa spirale di sangue", ha detto il sacerdote.