cronaca

I rifiuti, i treni, la telecamera

Foglio sulle proteste per l'immondizia

29 Giu 2004 - 09:56

Carlo Nordio, un magistrato abituato a cantare fuori dal coro, si interroga sulle ragioni che hanno portato polizia e magistratura salernitane a non accorgersi dei numerosi reati commessi dai manifestanti che da giorni occupano la stazione di Montecorvino. L'azione penale, si dice, é obbligatoria, le "notizie di reato" erano evidenti, ma non si é fatto nulla, il che tecnicamente mette "i vertici della polizia e della magistratura del luogo" in condizione di essere incriminati per concorso nei reati commessi dai manifestanti.
Nordio chiarisce che tutto ció vale "in linea teorica", visto che "la giustizia opera fin dove é assistita dalla spada, cioé dalla forza". E qui si é deciso di non usarla, forse in considerazione di ragioni di ordine pubblico rispettabili, forse per opportunitá di ordine elettorale, un po' meno nobili. Resta il fatto che costituisce un precedente assai preoccupante dell'impunitá dei reati collettivi o a sfondo sociale. "Se uno di noi attraversa di corsa i binari - osserva Nordio - arriva il poliziotto, se blocchiamo la ferrovia in cento, arriva il questore, se siamo in mille arriva la televisione". Una volta affidata al sistema mediatico, si direbbe, ogni vicenda perde rilievo per il giudice naturale, sostituito dal "pubblico". Cosí i manifestanti organizzano il loro spettacolino, recitano il rosario e cantano l'inno di Mameli, per acquisire la benevolenza del nuovo giudice, il telespettatore. E il controllo di legalitá "senza guardare in faccia a nessuno", che fine ha fatto? Era anche quello, in realtá, un argomento retorico, impiegato per alimentare il circuito mediatico giudiziario, e quindi non vale quando entrano in campo le telecamere. Insomma anche il "fiat justitia et pereat mundus" si é rivelato per quello che era: uno spot. Contro questa messinscena pagata caramente dagli utenti si é levata la voce del Quirinale, che suona come un monito contro le agitazioni irresponsabili, ma che dovrebbe far riflettere anche nei palazzi di giustizia e in quello del Viminale. Far rispettare la legge non é sempre un optional.

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