cronaca

L'indignato speciale

L'Italia e il caso-rifiuti

28 Giu 2004 - 09:49

Agli italiani bisogna far capire due cose:
· la raccolta differenziata dei rifiuti è un atto di civiltà;
· i termovalorizzatori sono allo stato la soluzione migliore, più avanzata, ecologicamente corretta per la eliminazione dei rifiuti.

Entrambe queste cose portano benessere: all’economia, perché si tratta di un business, all’ambiente, perché si eliminano i danni da inquinamento delle discariche a cielo aperto.

Opporsi alla costruzione dei termovalorizzatori è un atteggiamento miope, frutto di pregiudizi e di strumentalizzazioni da chi dalla protesta indiscriminata della gente trae guadagno: i Verdi e la mafia. I primi perché comunque pescano voti da questi stati d’animo legittimi nella popolazione, la seconda perché controlla di fatto lo spostamento delle balle di rifiuti dal territorio campano. Il rischio che l’attuale protesta abbia sobillatori in odore di camorra è purtroppo molto alto.
Va comunque detto che la discarica di Parapoti era stata chiusa perché definita “disastro ambientale”. Nonostante le assicurazioni di un sopravvenuto lavoro di bonifica la gente, giustamente, non si fida.

Nulla è stato fatto in questi anni e l’esasperazione è arrivata ai limiti. Il Governatore Bassolino è in Israele. Non credo per concordare con Sharon lo smaltimento dei rifiuti. Occorre, per convincere l’opinione pubblica che i rifiuti da noi prodotti vanno pur smaltiti, una seria politica a livello nazionale e locale. Ed è su quest’ultima considerazione che oggi, più che indignati, siamo davvero scoraggiati.

Andrea Pamparana

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