cronaca

Rifiuti, Matteoli:"Trovato accordo"

Ma i manifestanti non ci stanno

27 Giu 2004 - 17:16

"La discarica di Parapoti riaprirà per nove mesi, il tempo necessario per trovare un altro sito nella provincia di Salerno; dopo questo termine chiuderà definitivamente". L'annuncio è del ministro per l'Ambiente, Altero Matteoli che dichiara che l'accordo è stato trovato. Invece Rosetta Sproviero, leader della delegazione ha annunciato: "L'incontro è andato male: il ministro ha sbagliato nel riferire, perché noi non abbiamo accettato nulla".

Infatti alla notizia dell'accordo annunciata dal ministro Matteoli, i manifestanti hanno levato un coro di proteste. Anche il parroco Don Francesco Coralluzzo ha chiesto ai manifestanti di lasciare la ferrovia e ha cercato di placare la folla ripetendo più volte: "Faccio appello al vosto senso di responsabilita". Dalla folla un uomo ha urlato: "Ci prendono per i fondelli". La tensione a Montecorvino continua a crescere.

Da parte sua, invece il ministro ha annunciato: "I cittadini di Montecorvino hanno accettato il percorso che abbiamo tracciato. Credo che il blocco sarà rimosso, il 6 luglio prossimo presso il ministero dell'Ambiente ci sarà un vertice con il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, Corrado Catenacci e il presidente della Provincia di Salerno per fare il punto della situazione".

"Alla base di tutto resta un fatto centrale, che deve partire in tempi brevissimi la realizzazione del termovalorizzatore - ha detto il ministro all'Ambiente - Senza il termovalorizzatore il problema non sarà mai risolto. L'impianto potrà essere realizzato entro 18 mesi dall'inzio dei lavori". 

Al vertice, convocato per trovare una mediazione che ponga fine alla protesta, hanno partecipato, oltre al ministro per l'Ambiente Altero Matteoli, il responsabile della protezione civile Guido Bertolaso, il commissario per l'emergenza rifiuti Corrado Catenacci, i prefetti di Napoli e Salerno Renato Profili ed Enrico Laudanna.

Intanto Rosetta Sproviero, leader della delegazione di Montecorvino Pugliano, uscendo dal vertice ha annunciato: "L'incontro è andato male, non c'è stato nessun accordo: il ministro ha sbagliato nel riferire, perché noi non abbiamo firmato né accettato nulla". Intanto domenica era scoppiata la polemica sull'ecomafia. "Ringraziamo il commissario Catenacci che ha scoperto l'ecomafia in provincia di Salerno": è stata l'ironica risposta dei rappresentanti del comitato di lotta contro la discarica Parapoti all'affermazione del commissario Catenacci che aveva detto che intorno ai rifiuti "c'è l' interesse della malavita organizzata". Ai dimostranti non è piaciuta la frase che dietro la manifestazioni ci sono interessi poco limpidi. "Sono accuse che non accettiamo - hanno detto i manifestanti - qui siamo tutte persone perbene e nessuno ha interessi con la malavita". Piuttosto - hanno ribadito - la preoccupazione maggiore tra la gente è che, la riapertura del sito, chiuso dal '91 e per il quale Catenacci ha disposto la riapertura, possa avere gravi conseguenze sulla salute dei cittadini. Rosetta Sproviero, presidente del comitato Natura nostra ha invitato tutti a guardare le analisi disposte dalla magistratura nel 1999 e che accertarono la presenza, a dire della Sproviero, di sostanze inquinanti nei pozzi artesiani della zona. "Ci dicano cosa sia finito per anni in quella discarica - hanno aggiunto allarmati - vogliamo sapere tutta la verità. Per noi parlano le decine di casi di persone che si sono ammalate di tumore negli ultimi anni".

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