cronaca

"Le Bestie mi vogliono morto"

Parla il satanista chiuso in carcere

17 Giu 2004 - 13:15

E' terrorizzato Andrea Volpe, il satanista reo confesso. Chiuso nel carcere di Vercelli Andrea ha paura. Teme che le "Bestie di Satana" si vendichino di lui, uccidendolo. Poco prima di decidersi a parlare con i magistrati della procura di Busto che indagano sugli omicidi della setta, nell'infermeria del carcere di Varese, trovò accanto al letto un biglietto:"Se parli non arrivi vivo al processo". Ecco perché il trasferimento nella città piemontese.

Ma anche nel carcere di Vercelli la situazione non è rosea. Andrea rinuncia persino alla sua ora d'aria, non fa la doccia. "Motivi di sicurezza" precisa il suo legale Giovanna Minichino aggiungendo:"Volpe ha ricevuto nuove minacce, per quanto sia rinchiuso in una sezione di massima sicurezza".

La setta non perdona e Andrea Volpe, membro di spicco, lo sa benissimo: "Chiunque cerca di uscire dalla Bestie è morto", diceva Andrea lo scorso capodanno. Molto probabilmente c'è qualcuno della setta ancora libero e in grado di terrorizzare gli adepti sin dietro le sbarre. Ed è proprio questo spirito vendicativo raccontato da Volpe ad aver fatto luce su una altra morte misteriosa. Quella del geometra Giuseppe Bontade vittima di un inspiegabile incidente stradale lungo la provinciale tra Somma e Gallarate. "Bontade sapeva dell'omicidio di Chiara e Fabio - ha raccontato Andrea - e non si era presentato durante la notte del sacrificio. Per questo doveva morire". E qui l'adepto fa ancora il nome di Nicola Sapone (l'unico dei 4 arrestati che ancora non ha parlato). Secondo Volpe era lui a dare gli ordini, come quello di drogare con Lsd Bontade la sera del mortale incidente.

E ancora: secondo Andrea Volpe, Sapone sarebbe stato il portavoce di una "eminenza grigia", una persona di cui lui non ha mai  saputo il nome, "un insospettabile che agiva nel nome di Satana", ha concluso Andrea.

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