Fermato per droga,famiglia chiede aiuto
Juri Angione, un giovane 25enne di Orbetello (Grosseto) rischia la fucilazione dopo essere stato arrestato all'aeroporto di Bali con l'accusa di traffico di cocaina. Ora la famiglia ha aperto un conto corrente postale per raccogliere gli aiuti economici con i quali sostenere le spese legali per la difesa del ragazzo fermato con 4 chili di cocaina divisi in 29 buste, per un valore di mezzo milione di dollari. Il giovane respinge ogni responsabilità.
Juri Angione era arrivato a Bali a dicembre con un volo proveniente da Bangkok dove l'aereo aveva fatto scalo dopo esser partito da San Paolo, in Brasile. In uno dei suoi bagagli - una sacca da surf - la polizia indonesiana aveva trovato la cocaina ma il giovane, pur riconoscendo la sacca come sua, aveva detto di non sapere nulla della droga.
Angione è stato immediatamente rinchiuso nel carcere di Kerobokan in attesa della fine delle indagini che, in un primo momento, così come aveva dichiarato anche il capo della polizia di Bali, Iptu Putu Gunadi, potevano sì arrivare alla richiesta di una pesante condanna (fino a 20 anni di carcere) e a una multa onerosa (un miliardo di rupie, circa 95 mila euro), ma non alla richiesta dell'ergastolo, tantomeno della pena di morte.
Diverso, invece, è stato il parere del pubblico ministero che ha chiesto la pena capitale da eseguire mediante il plotone di esecuzione. I familiari, per sostenere le spese legali, hanno chiesto aiuto a quanti possano contribuire aprendo un conto corrente postale (numero 54603840, Abi 07601, Cab 14300, intestato alla sorella, Lara Angione, via Marcelli 1, 58015 Orbetello). Il primo obiettivo è quello di scongiurare, attraverso la difesa dei legali (uno italiano, l'altro indonesiano), che il tribunale di Denpasar accolga la richiesta del pubblico ministero e poi, subito dopo, di dimostrare la completa estraneità del ragazzo alla vicenda. La famiglia da sei mesi continua a lottare per dimostrare l'innocenza di Juri. "La difesa insisterà per l'assoluzione piena - afferma la sorella Lara - sostenendo che Juri è stato un corriere inconsapevole".
Ma sulle pene riguardanti il commercio di droga l'Indonesia è molto dura:secondo Amnesty International, alla fine del 2002 un tailandese e un nigeriano sono stati condannati a morte. Inoltre, dal gennaio 2000 la pena capitale è stata inflitta a 20 presunti trafficanti.