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"Pulizie di Natale", maxi operazione dei Nas

I militari hanno sequestrato circa 250 tonnellate di alimenti e giochi

21 Dic 2013 - 16:54
 © Ansa

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Intensa attività di controllo dei Nas nel settore della sicurezza alimentare e dei prodotti tipici natalizi. Nelle ultime due settimane, l’operazione "pulizie di Natale" ha visto impegnati oltre 400 militari dei 38 Nuclei dislocati sul territorio nazionale, che hanno eseguito circa 2mila ispezioni rilevando violazioni di natura igienico sanitaria, strutturale e/o commerciale. I militari hanno sottoposto a sequestro circa 250 tonnellate di alimenti e giochi.

A Putignano, in provincia di Bari, nel deposito Lippolis, i carabinieri hanno sequestrato circa 4 tonnellate di materie prime destinate a bar e pasticcerie scadute da 2/3 anni rietichettate sovrapponendo nuove etichette a quelle originali. Il deposito è stato raggiunto da un provvedimento temporaneo di sospensione emesso dalla Asl.

A Molfetta, invece, in un negozio di prodotti per la pesca, i militari hanno sequestrato circa 100 litri di Cafodos. Si tratta di un prodotto spagnolo, la cui vendita è legale se impiegato come coadiuvante nell'uso alimentare, ma in questo caso era utilizzato sul pesce azzurro non più fresco per far risultare la pelle soda, elastica e lucente.

Formaggi invasi da muffe e salumi infestati dagli insetti. C'erano anche questi prodotti tra quelli - oltre una tonnellata - sequestrati dai militari in un supermercato di Torino. L'operazione è scattata in seguito delle lamentele di alcuni cittadini per i cattivi odori provenienti dal banco refrigerato.

A Rimini millecinquecento chili di pesce azzurro alterato sono stati sequestrati ieri pomeriggio nell'ambito di un'attività di controllo sui pescherecci che arrivano al porto romagnolo. I carabinieri hanno sorpreso il personale di bordo di tre pescherecci mentre, ancora sul molo del porto, bagnavano il pescato con acqua marina e acqua ossigenata. Un'alterazione non nociva per la salute, ma che riesce a far sembrare il pesce come appena pescato. Il trattamento, utilizzato su 180 casse di pesce azzurro destinato al mercato locale, in maggioranza alici e sardine, viene fatto anche per sbiancare il pescato e ingannare gli acquirenti, che pensano di comprare pesce fresco anche dopo giorni.

Le anali dell'Asl di Rimini, del dipartimento igiene animale, hanno confermato che la sostanza chimica non ha conseguenze dannose per la salute, ma serve a mascherare i processi di decomposizione già in atto nel pesce. L'istamina, prodotta nei processi di degradazione del pesce, è però rischiosa per la salute, soprattutto in caso di persone affette da disfunzioni cardiache. Il pesce sequestrato dai carabinieri verrà distrutto e i comandanti e i rispettivi armatori dei tre motopescherecci, quattro persone in totale, sono stati denunciati per frode nell'esercizio del commercio e di uso di additivi vietati sugli alimenti.

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