Nell'estate 2011 il ristoratore venticinquenne Alexander Georgiadis aveva ucciso Stefano Raimondi, lodigiano di vent'anni, colpendolo con una bottiglia di vodka. La causa dell'aggressione fu una discussione in discoteca
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E' stato condannato a 10 anni di carcere per lesioni mortali Alexander Georgiadis, il ristoratore di 25 anni che il 28 luglio 2011 in una discoteca di Mykonos uccise con un colpo di bottiglia Stefano Raimondi, 20 anni, di Lodi. Il giovane era sull'isola in vacanza con altri amici. La famiglia di Raimondi aveva chiesto per Georgiadis l'imputazione di omicidio volontario.
Il processo si è celebrato in Grecia, presso il tribunale dell'isola di Samos, e l'imputazione per l'aggressore, Alexander Georgiadis, è di lesioni mortali. La famiglia Raimondi si era invece battuta perchè resistesse l'accusa originaria di omicidio volontario.
Secondo quanto emerso della vicenda era sorta una discussione, a notte fonda, tra la compagnia dei lodigiani e quella dello svizzero, che era in discoteca con due amici greci, al culmine della quale Georgiadis era salito in piedi su un tavolo del bar e aveva sferrato un colpo alla testa del ventenne italiano, studente dell'Università Cattolica di Milano, impugnando una pesante bottiglia di vodka come una clava: secondo l'accusa sarebbe stato proprio questo colpo a causare una frattura cranica lunga sei centimetri a provocare la morte al giovane.