PROCESSO PER IL NAUFRAGIO

Concordia, "Schettino saltò su una scialuppa e disse: non navigo più"

L'allievo ufficiale di coperta della nave, Stefano Iannelli, rivela al processo per il naufragio del 13 gennaio 2012 che tornò a riva insieme al comandante: "Durante il tragitto recuperammo dei passeggeri"

11 Nov 2013 - 22:20
 © Ansa

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Riprende a Grosseto il processo per il naufragio della Costa Concordia e spuntano nuove rivelazioni sul comportamento di Francesco Schettino. L'allievo ufficiale di coperta della nave, Stefano Iannelli, racconta al pm, Stefano Pizza, che il comandante "saltò sul tetto di una scialuppa al ponte 4 pochi istanti prima che la nave si ribaltasse". Secondo Iannelli, "durante il tragitto verso la riva, furono recuperati dei passeggeri in acqua".

"Cosa ho fatto?" Ho finito di navigare". Sono queste le prime parole che Schettino, secondo Iannelli, presente in plancia di comando, ha pronunciato dopo l'urto della nave contro gli scogli dell'isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012.

"Sentimmo l'urlo dell'ufficiale Salvatore Ursino, ci furono vibrazioni e sollecitazioni che avvertimmo fino in plancia. Poi Schettino andò a verificare e disse in quel modo: ho finito di navigare".

L'abbandono della nave - Iannelli, su richiesta del pm, racconta il momento dell'abbandono della nave da parte di Schettino, decisione che mandò su tutte le furie il comandante Gregorio De Falco della Capitaneria di Livorno. "Quando non vedevo più nessun passeggero, insieme a Garrone (primo ufficiale di macchina, ndr), un elettricista, un'infermiera della Concordia e Salvatore Ursino, arrivammo dove c'era una scialuppa. Io saltai sul tetto, il comandante Schettino vi era saltato poco prima. Appena la lancia partì, la nave si ribaltò di lato e il ponte dove eravamo andò sott'acqua".

"Schettino aveva con sé una valigetta" - Stefano Iannelli, allievo ufficiale della Concordia, riferisce ai magistrati che Francesco Schettino aveva con sé una valigetta: "L'ufficiale Salvatore Ursino mi riferì, nelle fasi dello sbarco al Giglio, di aver visto che il comandante Francesco Schettino teneva tra le gambe una valigetta".

Legale Giglio: "Tutti potevano vedere rotta" - Durante una pausa del processo per il naufragio della Concordia, l'avvocato del Comune dell'Isola del Giglio, costituitosi parte civile, parla del sistema Marine Traffic e dei sistemi satellitari che monitorano le rotte delle navi: "Tutti potevano vedere la rotta della nave Costa Concordia la sera del 13 gennaio 2012 attraverso il sistema Marine Traffic, che si può rintracciare su Internet, alimentato dal sistema Ais e indipendentemente dalle comunicazioni del comandante Schettino" dichiara Alessandro Maria Lecci.

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