Gli investigatori stanno verificando l'ipotesi che dietro lo sfruttamento delle minorenni romane ci fosse un giro di droga
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Potrebbe esserci una rete di trafficanti di droga, per la quale potrebbero scattare a breve alcuni provvedimenti giudiziari, dietro la vicenda di sfruttamento della prostituzione di cui erano vittime due ragazze minorenni di 14 e 15 anni a Roma, in un appartamento nel quartiere Parioli. Gli investigatori stanno cercando di capire se ci fossero collegamenti tra gli sfruttatori e una serie di persone che fornivano la cocaina a ragazze e clienti.
Una delle due ragazzine, inoltre, durante la deposizione resa nei giorni scorsi ha spiegato che Mirko Ienni, una delle persone arrestate, "faceva finta di non sapere che fossimo minorenni". Sentita alla presenza di uno psicologo, la ragazzina è stata interrogata anche con riferimento alla conoscenza della sua età, e di quella dell'altra vittima del giro di prostituzione, ha precisato che Ienni non insistette nel pretendere i loro documenti, "quasi ad intendere che andava bene lo stesso".
Nell'interrogatorio di garanzia, Ienni, sottolineò invece di non essere a conoscenza della loro età e di essere, al contrario, convinto che fossero studentesse universitarie. La ragazzina, nell'audizione davanti agli inquirenti, aveva aggiunto che due o tre clienti rifiutarono di avere contatti dopo aver visto che erano piccole, mentre altri, dopo iniziali perplessità, accettarono lo stesso.
Per questo motivo i carabinieri del nucleo investigativo proseguono anche nell'attività di identificazione dei clienti delle minorenni. Sono nove, finora, quelli iscritti nel registro degli indagati per il reato di prostituzione minorile: rischiano fino a sei anni di carcere. E nei prossimi giorni saranno interrogati dagli inquirenti a piazzale Clodio.
Ma nella rete degli sfruttatori non c'erano quindi solo giovanissime. Almeno due donne ascoltate dagli inquirenti come testimoni hanno confermato che il giro di prostituzione era esteso anche ad adulte. Testimoni che hanno chiamato in causa due dei tre sfruttatori detenuti a Regina Coeli ammettendo che si prostituivano non solo nell'appartamento affittato ai Parioli, ma anche in altri luoghi ed in altre città.
E poi c'è quella cocaina che circolava tra le mani di ragazze e clienti. Dietro la quale, secondo gli investigatori, potrebbe nascondersi una rete di trafficanti di droga. Verbali pubblicati nei giorni scorsi fanno spesso riferimento a "cocaina e feste anche fuori Roma". Non è escluso che possano scattare a breve alcuni provvedimenti. Su quest'ultimo elemento ci sono in corso verifiche per capire se ci fossero collegamenti tra gli stessi sfruttatori ed una serie di persone che rifornivano la droga.
Con gli ultimi passi investigativi sembra quindi aggravarsi la posizione dei tre sfruttatori Nunzio Pizzacalla, Mirko Ienni e Mario De Quattro, in carcere insieme con la madre di una delle due ragazzine ed un cliente ricattatore. Tutti hanno sollecitato la revoca delle ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi e martedì il tribunale del riesame comincerà a valutare la legittimità delle misure restrittive.