Le vittime salgono a 289, diverse le proteste nel Centro di accoglienza
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Mentre l'Ue discute di come affrontare il problema emigrazione, a Lampedusa si continua a contare i morti: il mare ha restituito 58 cadaveri, tra cui quelli di tre bambini e di 17 donne, che fanno salire il bilancio di questa strage a 289 vittime. Disposto il fermo del presunto scafista: si tratta del 35enne tunisino Kaled Bensalam, indagato anche per naufragio e omicidio volontario plurimo. Mercoledì Letta, Alfano e Barroso sull'isola.
L'ultimo cadavere è stato recuperato dalle motovedette a 12 miglia da Lampedusa, dopo essere stato segnalato da un peschereccio tunisino alle autorità italiane. Numeri impressionanti e purtroppo ancora provvisori, tenendo conto che dentro il peschereccio affondato davanti a Cala Croce ci sarebbero, secondo il racconto dei migranti, ancora 74 corpi. Ma potrebbero essere anche di più visto che un testimone ha raccontato ai magistrati che nella barca c'erano 545 persone e non 518 come detto da altri. Quel che è certo è che così tanti morti non li hanno mai visti né in quest'isola né in qualsiasi altra approdo delle carrette del mare in tutto il Mediterraneo. Carrette che non si fermano: perché se è vero che dal giorno del naufragio a Lampedusa non sono arrivati più barconi, non è così in Sicilia, dove due mercantili hanno salvato altri 400 migranti e li hanno portati a Catania e Pozzallo.
La protesta nel Centro - Ma Lampedusa ha dovuto affrontare un altro problema: la protesta delle persone rinchiuse nel Centro di accoglienza, esplosa dopo due notti di pioggia che hanno trasformato i loro giacigli all'aperto in una latrina puzzolente e fradicio. Gli immigrati hanno gettato all'esterno della struttura i materassi e hanno tentato di bloccare i pullman con chi stava partendo per essere trasferito nei centri sulla terraferma. La tensione fortunatamente non è esplosa in rivolta. Che però non è affatto scongiurata, visto che le condizioni di vita all'interno del Centro - dove ci sono oltre 800 persone a fronte di poco meno di 300 posti - restano indegne di un paese civile, nonostante lo sforzo dei volontari e la pulizia straordinaria degli ultimi giorni. Condizioni denunciate ancora una volta dall'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu che ha chiesto "misure urgenti per una struttura che versa in un "degrado inaccettabile".
Letta, Barroso e tutti i rappresentanti delle istituzioni che mercoledì saranno a Lampedusa vadano a vedere come sono costretti a vivere i migranti e, soprattutto, i minori", è stato l'invito di Save The Children. Le istituzioni non ci andranno: Palazzo Chigi, fanno sapere a Lampedusa, ritiene troppo a rischio la visita per la sicurezza e, dunque, Letta e Barroso incontreranno una delegazione di immigrati nella base dell'Aeronautica Militare. La decisione non piace affatto ai lampedusani, visto che era stato lo stesso Barroso a dire di "voler vedere con i miei occhi" come si vive in quel Centro. Per questo, quando Letta e Barroso si presenteranno sul molo Favarolo - quello dove da una settimana vengono scaricati morti - i pescherecci dell'isola li accoglieranno con il suono delle sirene. "Un modo - dice il presidente del consorzio Totò Martello - per far sentire la nostra protesta sul disagio e sulle difficoltà dei pescatori e della comunità di Lampedusa".
Scafista indagato per naufragio e omicidio volontario plurimo - Lo scafista fermato è indagato per naufragio e omicidio volontario plurimo, ma anche per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il fermo è stato eseguito dalla squadra mobile della questura di Agrigento su disposizione della Procura. Sono sei i testimoni, tutti eritrei, che identificano l'uomo come uno 'scafista' e la maggior parte di loro lo indicano anche come il 'capitano' dell'equipaggio che era composto da due persone, compreso un giovane che potrebbe essere un minorenne suo connazionale, che non è tra i superstiti.