Milano,al centro del processo in corso
La controversa vicenda della Sme, società pubblica alimentare proprietaria dei marchi Motta, Alemagna, Cirio e De Rica, al centro del processo in corso a Milano nel quale è imputato Silvio Berlusconi, inizia il 7 maggio 1985 quando l'Iri, presieduta, da Romano Prodi firma un contratto preliminare per la vendita del 54,3% della Sme alla Buitoni di Carlo De Benedetti per 497 miliardi.
La vicenda
Il consiglio di amministrazione dell'Iri avalla la vendita della Sme a De Benedetti ma l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, considerato da più parti acerrimo nemico di De Benedetti, considera troppo basso il prezzo della Sme ritenendo che l'Iri stia operando una vera e propria svendita.
Il 23 maggio 1985 arriva all'Iri una nuova offerta, 550 miliardi, per la Sme, dal commercialista Italo Scalera, e Prodi riapre le trattative. Il 25 maggio, ultimo giorno utile, la Iar, società costituita da Berlusconi, Barilla, Ferrero e un raggrupamento di cooperative, presenta un'offerta di 600 miliardi.
A questo punto De Benedetti chiede il sequestro delle azioni Sme in attesa che il suo contratto con l'Iri venga dichiarato valido. Il 25 giugno però il Tribunale di Roma respinge la sua richiesta. Il 17 gennaio 1986 l'Iri dichiara valida l'offerta Iar.
Il 19 luglio 1986 il Tribunale di Roma annulla definitivamente l'accordo Iri-Buitoni, perché privo del approvazione del ministro delle Partecipazioni Statali Clelio Darida. Nel maggio 1988 la Cassazione conferma questa decisione, la Sme rimane quindi all'Iri senza finire alla Buitoni o alla Iar.
Le tappe del processo
Un procedimento giudiziario lungo quasi tre anni quello per la vicenda Sme. Queste le tappe più importanti:
9 marzo 2000 - comincia davanti alla prima sezione penale del tribunale di Milano (presidente Luisa Ponti) il primo processo sulle presunte corruzioni dei giudici romani, riguardante il filone Sme. In aula sono presenti tre imputati: l' onorevole Cesare Previti, l' avvocato Attilio Pacifico e l'ex giudice Francesco Misiani (quest'ultimo accusato solo di favoreggiamento). Assente Silvio Berlusconi, accusato, come gran parte degli imputati, di concorso in corruzione.
3 aprile 2000 - respinta la richiesta di riunire i processi Sme e Imi-Sir. - 17 novembre 2000 - la Procura di Milano riformula il capo di imputazione in corruzione in atti giudiziari.
17 novembre 2001 - la prima sezione penale respinge le richieste delle difese di azzerare il processo e di rifare tutto dall'udienza preliminare, alla luce della sentenza di luglio della Corte Costituzionale.
27 dicembre 2001 - i giudici rigettano le richieste di proscioglimento per Berlusconi, Previti e Pacifico, con un'ordinanza nella quale si sostiene che "allo stato non è possibile alcuna valutazione nel merito" perché il dibattimento è in fase istruttoria. Per protesta contro tale decisione Previti revoca i suoi difensori affermando che i giudici vogliono "giungere a una condanna ingiusta".
28 dicembre 2001 - testimoniano il presidente della commissione Ue, Romano Prodi, e l' ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato.
3 gennaio 2002 - respinta la richiesta di interruzione del processo in seguito alla decisione del Guardasigilli di accettare il trasferimento del giudice Guido Brambilla al tribunale di sorveglianza.
7 gennaio 2002 - l'onorevole Previti presenta una richiesta di ricusazione nei confronti del giudice Guido Brambilla. L'istanza sarà respinta il 15.
9 gennaio 2002 - il giudice Brambilla s'insedia formalmente nel nuovo incarico presso il Tribunale di Sorveglianza. Il giorno dopo il presidente della Corte d' Appello di Milano, Giuseppe Grechi, accoglie la richiesta del presidente del tribunale Cardaci e dispone l'immediata applicazione a tempo pieno del giudice Brambilla fino al 31 ottobre per ''continuare a far parte del collegio'' che tratta il processo Sme.
1 marzo 2002 - Previti e Berlusconi presentano alla cancelleria della prima sezione penale del tribunale di Milano istanze di rimessione ad altra sede.
8 luglio 2002 - i giudici respingono tutte le eccezioni sollevate delle difese, compresa la questione di legittimità costituzionale perché ''infondata''.
18 ottobre 2002 - cinque ore di deposizione per Stefania Ariosto, la superteste "Omega".
6 novembre 2002 - la quinta sezione della Corte d'Appello dichiara inammissibile la ricusazione proposta da Berlusconi nei confronti della prima sezione del Tribunale Penale.
15 novembre 2002 - il processo è sospeso e rinviato a data da destinarsi, finché l'autorità giudiziaria inglese comunicherà il giorno in cui sarà possibile l'esame, per rogatoria, di David Mills, il legale ritenuto dall'accusa l' inventore del sistema off-shore Fininvest.