Milano, operazione della Squadra mobile contro la criminalità organizzata di stampo mafioso. In manette anche il genero dell'uomo forte di Cosa nostra al Nord
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Tra gli otto arresti effettuati dalla Squadra mobile di Milano, nell'ambito di un'indagine sulla criminalità organizzata di stampo mafioso, ci sono anche il genero e la figlia di Vittorio Mangano, ritenuto da Paolo Borsellino una sorta di "chiave" del riciclaggio di denaro sporco in Lombardia. In manette è finito anche Giuseppe Porto, che è considerato il suo uomo di fiducia a Milano.
A essere coinvolti nell'operazione antimafia figurano Cinzia Mangano, figlia di Vittorio, e il genero di lui, Enrico Di Grusa. Tra gli arresti, otto, c'è anche Giuseppe Porto, ritenuto il suo uomo di fiducia a Milano.
Scoperti nuovi investimenti in Lombardia - Le indagini della Squadra Mobile di Milano hanno evidenziato un cospicuo flusso di denaro che serviva per mantenere latitanti ma che veniva anche investito in nuove attività imprenditoriali, infiltrando ulteriormente, quindi, l'economia lombarda.
Dda: "In Lombardia la mafia è imprenditoriale" - In Lombardia siamo di fronte a una "mafia imprenditoriale", che cerca di fare affari, e non solo illeciti. L'osservazione è contenuta in un passo del dispositivo della Dda di Milano, che coordina l'operazione contro la criminalità organizzata che ha portato a otto arresti tra i quali la figlia e il genero di Vittorio Mangano. "L'associazione contestata corrisponde alla mafia imprenditoriale - dicono i magistrati della Dda - cioè a un'associazione che si avvale della forza dalla storia e dalla fama della realtà criminale a cui appartiene (...) non per realizzare in via esclusiva evidenti azioni illegali bensì per entrare nel tessuto economico della zona d'appartenenza e trarne un beneficio economico".
Oltre alle otto misure emesse dal gip di Milano Stefania Donadeo e alle perquisizioni, sono stati individuati beni e conti correnti ora al vaglio della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano.