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Ruby bis, ecco tutte le accuse dei pm

Fede e Mora adescavano le ragazze, la Minetti le "amministrava"

Ansa

Primo round ai pm che hanno portato sul banco degli imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti in quello che è stato denominato il "Ruby bis", dibattimento gemello rispetto a quello che circa un mese fa si è concluso con la condanna a sette anni di reclusione per Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile.

Ecco quali sono le accuse contestate all'ex direttore del Tg4, all'ex manager dei vip e all'ex consigliera regionale, esplicitate nel capo di imputazione firmato dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano.

Le fasi del "piacere" - Sono in tutto 34 le giovani individuate dalle indagini che sarebbero state indotte a prostituirsi durante le serate ad Arcore per soddisfare, come è stato chiarito in requisitoria, il "piacere" del Cavaliere. Serate che, come si legge nel documento, erano "articolate" in tre fasi: la prima "prevedeva una cena", mentre la seconda "definita 'bunga bunga'" si svolgeva "all'interno di un locale adibito a discoteca, dove le partecipanti si esibivano in mascheramenti, spogliarelli e balletti erotici, toccandosi reciprocamente ovvero toccando e facendosi toccare nelle parti intime da Silvio Berlusconi".

La terza fase riguardava infine la conclusione della serata e il suo proseguimento fino alla mattina dopo: consisteva, scrivono i pm, "nella scelta, da parte di Silvio Berlusconi, di una o più ragazze con cui intrattenersi per la notte in rapporti intimi, persone alle quali venivano erogate somme di denaro ed altre utilità ulteriori rispetto a quelle consegnate alle altre partecipanti".

Le feste di Ruby - A queste feste, per 13 volte (il 14, il 20, il 21, il 27 e il 28 febbraio, il 9 marzo, il 4, il 5, il 24, il 25 e il 26 aprile, e l'1 e il 2 maggio del 2010) c'era anche Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, non ancora 18enne. La ragazza marocchina, in base all'ipotesi accusatoria, sarebbe stata adescata da Fede nel settembre del 2009 dopo un concorso di bellezza in Sicilia, a Taormina, dove lei era tra le partecipanti e l'ex direttore del TG4 uno dei componenti della giuria. Secondo le indagini, ando' ad Arcore la prima volta accompagnata da Fede con una macchina messa a disposizione da Mora.

L'addescamento delle ragazze - Per i pm, però, ciascuno dei tre imputati, in quello che è stato chiamato "sistema prostitutivo", aveva un ruolo ben preciso. Lele Mora "individuava e selezionava", anche insieme a Fede, "giovani donne disposte a prostituirsi" nella residenza dell'ex capo del Governo scegliendole in alcuni casi "tra le ragazze legate per motivi professionali all'agenzia operante nel mondo dello spettacolo" gestita dall'ex agente dei vip. Inoltre Mora, come Fede, "organizzava" in alcune occasioni "l'accompagnamento da Milano ad Arcore" di alcune delle invitate alla serate "mettendo a disposizione le proprie autovetture", con tanto di autista.

Mora e Fede gli "assaggiatori" - I pm in requisitoria hanno paragonato Mora e Fede ad "assaggiatori di vini pregiati", perché valutavano la gradevolezza estetica delle ragazze e le sottoponevano a "un minimo esame di presentabilità socio-relazionale", prima di immetterle nel "circuito" delle cene.

Il ruolo della Minetti - Nicole Minetti, invece, avrebbe fatto da intermediaria per i compensi alle ragazze - in genere girati dal ragionier Giuseppe Spinelli, allora fiduciario e "ufficiale pagatore" per conto del leader del Pdl - che consistevano "nella concessione in comodato d'uso" degli appartamenti nel residence di via Olgettina e "in contributi economici" per il loro mantenimento o addirittura per il pagamento delle utenze di casa o delle spese mediche fino agli interventi di chirurgia estetica.

Inoltre anche l'ex consigliere regionale, nonché ex igienista dentale di Berlusconi, "in alcune occasioni" si premurava di mettere "a disposizione" delle giovani le proprie auto per raggiungere Villa San Martino. I pm in aula l'hanno definita una sorta di "amministratrice di condominio", sottolineando come lei nelle serate, non solo era una delle 'spogliarelliste', ma abbia anche compiuto "atti sessuali retribuiti".