IL MONITO

Sisma L'Aquila, vescovo: la città sta morendo

Gli effetti del sisma del 2009 si fanno ancora sentire. "O ci saranno segnali oppure - ricorda il prelato - i giovani andranno via"

08 Lug 2013 - 21:05
 © Ansa

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"I prossimi cinque anni saranno decisivi. Senza segnali nitidi la città non ci sarà più". Sono le parole del nuovo arcivescovo de L'Aquila, Giuseppe Petrocchi. "Si rischia un'emorragia demografica gravissima", ha aggiunto parlando anche di "evaporazione delle promesse e inconsistenza degli impegni" annunciati dopo il sisma.

Alla cerimonia di riapertura dell'Oratorio di San Giuseppe dei Minimi, monumento tra i più danneggiati dal sisma del 2009, monsignor Petrocchi ha detto ancora: "Tanti giovani preferiranno migrare altrove e ci sarà una fuga di risorse, soprattutto giovani". La riapertura "di questo bellissimo bene culturale, grazie alla commovente prossimità umana della Repubblica del Kazakhistan - ha aggiunto - è un messaggio di speranza che però deve essere seguito da altri segnali inequivocabili".