Un anno e otto mesi e risarcimento di 500mila euro per non aver dichiarato tasse sulle royalties per circa un miliardo di euro. Gli stilisti negano ogni addebito e annunciano ricorso in Appello
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Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stati condannati a un anno e 8 mesi dal Tribunale di Milano. Ma la presunta evasione fiscale da circa un miliardo di euro si riduce a circa 200 milioni, perché per la restante parte arriva l'assoluzione nel merito: gli stilisti sono stati assolti dal reato di dichiarazione infedele. Ai due imputati è stata concessa la sospensione condizionale della pena. Il pm aveva chiesto una condanna a due anni e mezzo.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana, i due fondatori della multinazionale della moda, dovranno anche risarcire, assieme ad altri imputati, l'agenzia delle Entrate, costituita parte civile nel processo. Lo ha deciso il giudice Antonella Brambilla, che ha stabilito un risarcimento a titolo di provvisionale di 500mila euro.
Il giudice della II Sezione Penale, oltre a condannare i due stilisti a un anno e otto mesi, ha inflitto altre quattro condanne ad altrettanti imputati, tra i quali il fratello dello stilista, Alfonso Dolce, e altri manager, tutti sotto i due anni e con la sospensione condizionale della pena. Un imputato invece, Antoine Noella, è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato".
Il giudice, in particolare, ha concesso le attenuanti generiche ai due stilisti e ad altri imputati e li ha condannati per solo uno dei due reati contestati, l'omessa dichiarazione dei redditi, e non per quello di dichiarazione infedele dei redditi. Per quest'ultimo reato (per cui tra l'altro era scattata la prescrizione) il giudice li ha assolti "perché il fatto non sussiste".
La tesi dell'accusa - Secondo i pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta (che avevano chiesto per i due stilisti una condanna a due anni e sei mesi), sarebbe stata creata nel 2004 una 'scatola' di diritto lussemburghese, la società Gado, che risultava essere la proprietaria di due marchi del gruppo, per ottenere vantaggi fiscali. In sostanza, agli stilisti era contestata un'operazione di esterovestizione.
Tuttavia il reato riconosciuto dal giudice alla sentenza di condanna è relativo a circa 200 milioni di imponibile e non alla parte rimanente, di circa 800 milioni di euro della contestazione, per cui è arrivata l'assoluzione nel merito. A marzo, la Commissione tributaria aveva confermato in secondo grado la maxi-sanzione da 343 milioni di euro a carico di Dolce e Gabbana per l'evasione fiscale.
Gli stilisti annunciano ricorso in Appello - Uno degli avvocati difensori dei due stilisti, Massimo Di Noia, che prima della sentenza in aula aveva parlato di "paradosso dei paradossi", commentando la condanna ha detto "leggeremo le motivazioni e impugneremo in Appello".