Il decreto del governo per evitare la chiusura dell'impianto non vìola la Costituzione
© Ansa
La legge 231, la cosiddetta salva-Ilva, è costituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale in merito alle questioni di legittimità sollevate al riguardo dal Tribunale e dal gip di Taranto. La Consulta avrebbe dichiarato le questioni in materia in parte inammissibili, in parte infondate.
Le norme della legge sull'Ilva "non violano i parametri costituzionali" perché "non influiscono sull'accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dall'inosservanza delle prescrizioni di tutela ambientale, e in particolare dell'autorizzazione integrata ambientale riesaminata", l'Aia. E' quanto ha deciso la Corte Costituzionale.
"La decisione - si legge nella sentenza - è stata deliberata, tra l'altro, in base alla considerazione che le norme censurate non violano i parametri costituzionali evocati in quanto non influiscono sull'accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dall'inosservanza delle prescrizioni di tutela ambientale, e in particolare dell'autorizzazione integrata ambientale riesaminata, nei confronti della quale, in quanto atto amministrativo, sono possibili gli ordinari rimedi giurisdizionali previsti dall'ordinamento".
Resta la responsabilità penale - "La Corte ha, altresì ritenuto - conclude la nota - che le norme censurate non hanno alcuna incidenza sull'accertamento delle responsabilità nell'ambito del procedimento penale in corso davanti all'autorità giudiziaria di Taranto".