Il plico è stato aperto da un dipendente ma fortunatamente non è esploso. Gli inquirenti: "Forse altri pacchi pericolosi in giro". Al direttore Calabresi la solidarietà di Monti e Napolitano
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Un pacco bomba è stato recapitato al quotidiano La Stampa, a Torino. Si tratta di una busta di carta, aperta da un dipendente, con all'interno la custodia di un cd da cui si nota un meccanismo che conteneva esplosivo. L'edificio è stato evacuato e sono accorsi per accertamenti gli artificieri dei carabinieri e la Digos.
Stando poi a quanto riferito dagli stessi giornalisti, il contenitore era una custodia di cd con all'interno un meccanismo che avrebbe dovuto far detonare l'esplosivo. Ma qualcosa, fortunatamente, si è inceppato. L'ordigno è molto simile a quelli inviati nelle scorse settimane alle sedi di Equitalia e ai carabinieri. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è anche la pista che porta agli anarchici della Fai-informale, ultimamente molto attivi con questo tipo di intimidazioni.
Altri pacchi in giro? - Il pacco bomba è considerato "cosa seria e preoccupante" dagli investigatori che indagano, i quali non escludono alcuna pista. Ciò che più si teme è che la stessa mano potrebbe aver spedito altri pacchi bomba, ordigni confezionati in maniera simile ma che, a differenza di quello de la Stampa che non è esploso per un malfunzionamento, potrebbero fare danni. Da qui l'allerta a prestare la massima attenzione alla posta in arrivo.
Il direttore Calabresi: "Segnale preoccupante" - "E' un segnale preoccupante che ci obbliga ora a tenere alta l'attenzione". Lo ha detto il direttore de La Stampa, Mario Calabresi. "L'ordigno, se fosse scoppiato, avrebbe potuto ferire il giovane fattorino che lo aveva preso in mano - ha aggiunto a margine della presentazione di un volume sulle imprese sociali della Ferrero - e già questo è un dato che dovrebbe far riflettere chi organizza queste proteste contro il potere".
"L'ordigno era in grado di esplodere" - Secondo gli investigatori il pacco bomba era tecnicamente in grado di esplodere. Sulla busta non c'erano mittente né rivendicazioni. Inoltre, il pacco è risultato negativo al controllo del metal-detector in quanto la custodia del cd era ricoperta di tessuto.
Lo spavento dell'addetto alla posta - "Sono spaventato, mi è andata bene". A parlare è il dipendente de "La Stampa", addetto all'ufficio smistamento della corrispondenza, che ha aperto il pacco esplosivo. "Mi sono insospettito - racconta - perché la busta aveva francobolli non timbrati. Quando l'ho toccata ho avuto qualche sospetto che potesse essere qualcosa di pericoloso e quando ho visto il contenitore porta-cd mi sono fermato e ho chiamato subito la sicurezza".
Napolitano e Monti chiamano Calabresi - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una telefonata al direttore Mario Calabresi ha espresso la sua solidarietà a La Stampa per la grave minaccia subita con il pacco bomba. Lo si è appreso da fonti del Quirinale. In serata anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha chiamato Calabresi per esprimere la solidarietà sua e del governo, e lo sdegno per l'inqualificabile atto di cui è stato vittima il giornale.