La replica di Berlusconi: "Mai pagato donne per rapporti intimi". Il pm Fiorillo: "Maroni mentì quando andò a riferire in Parlamento"
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E' stata chiusa l'istruttoria dibattimentale del processo Ruby. La decisione è stata annunciata dai giudici del tribunale di Milano, che hanno respinto la richiesta di prove aggiuntive avanzate dalla difesa di Silvio Berlusconi. Il pm Antonio Sangermano durante la requisitoria ha detto: ad Arcore era stato organizzato un vero e proprio "sistema prostitutivo" di cui Ruby era "parte integrante".
Pm: "E' falso che le cene di Arcore fossero conviviali" - "E' falso che le cene ad Arcore fossero incontri conviviali arricchiti da qualche scenetta di burlesque", ha aggiunto il pm Antonio Sangermano. E ancora: "Non si può non sottolineare la macroscopica anomalia per la quale l'imputato ha preso a remunerare con 2.500 euro al mese" le giovani poi chiamate a testimoniare in dibattimento.
"Fede e Mora disponibili a trafficare sesso a pagamento" - Lele Mora ed Emilio Fede sarebbero stati "disponibili a trafficare sesso a pagamento con Silvio Berlusconi per lucrare vantaggi economici". E' un passaggio della requisitoria di Sangermano. Per il pm Mora e Fede, con Nicole Minetti, avevano organizzato quello che lui ha definito più volte "il sistema prostitutivo" che ha caratterizzato le serate ad Arcore, di cui Ruby era "parte integrante", un sistema "collaudato per il soddisfacimento personale" di Berlusconi.
Berlusconi: "Mai pagato donne per rapporti intimi" - "Ho letto un po' stupito e un po' divertito i resoconti della requisitoria del pm, titolare certo di una fantasia - come dire - 'fantasiosa' nella ricostruzione delle famigerate cene a casa mia": così Silvio Berlusconi in una nota. "Per quanto mi riguarda - ha aggiunto - ho avuto la duplice fortuna (e forse il merito) di non aver mai dovuto remunerare una signorina o una signora per avere rapporti intimi e sono sempre stato in grado di dare una risposta positiva a chi mi si rivolgesse chiedendomi un aiuto".
Respinto il confronto tra il pm e il commissario di polizia - La difesa di Silvio Berlusconi aveva chiesto al tribunale un confronto tra il pm minorile Annamaria Fiorillo e l'allora commissario di polizia Giorgia Iafrate su quanto accaduto nella notte in cui la giovane Ruby venne condotta in questura per essere identificata, e inoltre di sentire alcuni testimoni tra cui la madre della ragazza marocchina e il calciatore Ronaldo. Richieste respinte che aprono quindi la fase della requisitoria dei pm, Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. I due magistrati si sono detti pronti mentre la difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto un rinvio ad una delle prossime udienze e i giudici hanno chiesto che accusa e difesa si accordino sui tempi dei loro interventi
Pm Fiorillo: "Maroni non disse il vero" - In mattinata è stato sentito come testimone il pm minorile Annamaria Fiorillo. Quest'ultima ha dichiarato che quando l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni "andò in Parlamento a dire che la polizia aveva affidato" a Nicole Minetti la minorenne Ruby "secondo le mie disposizioni" riferì "cose non vere". "E' stato un attacco alla mia onorabilità - ha spiegato il pm, che per quella vicenda è stata sottoposta anche a un procedimento davanti al Csm - perché in una situazione simile nessun magistrato avrebbe preso una decisione diversa dalla mia", cioé la comunità.