Profili biologici a confronto per trovare la madre di "ignoto 1", l'ipotetico assassino
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La caccia all'assassino di Yara Gambirasio prende una nuova direzione: questa volta nel mirino finiscono mille donne. Si cerca infatti la madre del cosiddetto "ignoto 1", l'omicida della ragazzina, l'uomo che ha lasciato il suo codice genetico sugli slip e sui leggings della tredicenne. E a questo scopo gli inquirenti stanno per procedere all'analisi del Dna di un migliaio di potenziali madri del colpevole.
In realtà, le indagini di questo filone sono scattate mesi fa, come racconta "Il Giorno", e cioè da quando si ricavò il codice genetico di Giuseppe Guerinoni dal francobollo su due cartoline mandate alla figlia e dalla marca sulla patente di guida.
Guerinoni era un autista di corriere morto nel 1999 a 61 anni e i test hanno confermato, si legge in una informativa della squadra mobile di Bergamo e del servizio centrale operativo della polizia, "l'ipotesi della parentela diretta, in termini di patrilinearità, del profilo di Guerinoni" con la traccia lasciata sui vestiti di Yara. L'ipotetico assassino insomma sarebbe figlio naturale di Guerinoni ma la madre non è la moglie dell'uomo.
Le indagini hanno già preso in esame le donne che hanno avuto relazioni con Guerinoni e sono già stati acquisiti 525 campioni biologici da confrontare con il profilo materno della traccia di dna, ma finora tutti gli esami hanno dato esito negativo. Il contesto in cui i 525 profili sono stati trovati sono le esperienze lavorative di Guerinoni, il traffico telefonico, i legami parentali, le frequentazioni degli stessi locali e negozi in cui l'uomo era solito andare. E così, adesso in programma c'è l'acquisizione di altri 1.400 campioni biologici.
I nuovi filoni - Cinquecento saranno cercati negli uffici anagrafici interessati, andando ad analizzare situazioni in cui la madre potrebbe aver avuto il figlio da una precedente relazione. Altri duecento profili saranno individuati attraverso un'analisi del vissuto di Guerinoni. Per altri 700 codici si torna al centro sportivo di Brembate. Il tentativo è quello di recuperare "aspetti delle indagini eventualmente trascurati - dice ancora l'informativa -, riconsiderando l'ambiente del centro sportivo e soggetti che, a vario titolo, potrebbero aver stretto una conoscenza, anche labile, con la vittima".