L'annuncio shock del Pontefice potrebbe penalizzare, in questa campagna elettorale, chi è costretto a inseguire. Gli esperti dei sondaggi valutano l'impatto delle dimissioni sul voto
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E ora cosa succederà? Sono in tanti a chiedersi quale impatto avranno le dimissione del Pontefice sulle elezioni. "La campagna elettorale è finita" alla diffusione della notizia, ha commentato per La Repubblica il sondaggista Luigi Crespi. Gli esperti sono d'accordo su un punto: sarà penalizzato chi deve inseguire, vale a dire Monti e Berlusconi. Ma anche Grillo, capace sempre di spiazzare i suoi interlocutori, alla fine potrebbe pagare.
Berlusconi, secondo il Sole24ore, "entro il 24 febbraio dovrebbe recuperare tanti voti quanti ne ha riconquistati negli ultimi mesi". Per sperare di vincere, il leader del Pdl dovrebbe convincere il 50% degli indecisi in 15 giorni. Per fare questo, però, avrebbe bisogno di notevole presenza mediatica, cosa obbiettivamente difficile ora dopo l'annuncio di Ratzinger. A peggiorare la situazione per chi deve inseguire, nei sondaggi, il probabile vincitore Bersani, c'è anche l'inizio del Festival di Sanremo, che tradizionalmente catalizza l'attenzione degli italiani.
"Questo evento epocale dell'abbandono volontario del Pontefice - spiega Mario Sechi, spin doctor di Monti e candidato di Scelta Civica - oggettivamente cristallizza la situazione. È uno shock maggiore di tutti i possibili shock promessi da Berlusconi. E soprattutto congela le urla, impone ai leader di parlare più sottovoce". Secondo la sondaggista Alessandra Ghisleri, l'effetto Papa è ancora da valutare. "Stiamo cercando di studiare cosa cambierà in questi giorni. Ci saranno dei blocchi che sbarra la strada a tutti. Grillo, il più eretico dal punto di vista mediatico, avrà le sue difficoltà, rimarrà impantanato". Ma alla fine, per l'esperta, i leader delle due coalizione date per favorite dovrebbero comunque "emergere, sebbene con maggiore difficoltà".