Il sindaco: "Mi ricandiderò e non tornerò indietro per colpa di queste confuse affermazioni''
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"L'amministrazione non poteva avere influenza su questa gara". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel corso di una conferenza stampa si è difeso dalle presunte tangenti legate all'acquisto di 45 bus per il corridoio della mobilità Laurentina. "Il potere d'influenza da parte nostra - ha aggiunto - era zero. Non permetterò a tutto questo di influenzare la campagna elettorale".
La gara "è avvenuta nel 2009, tutto era già stato previsto e determinato prima di me", ha aggiunto Alemanno. Parlando dell'imprenditore Edoardo D'Incà Levis, che in un interrogatorio da detto che i soldi della tangente per la commessa dei bus "erano destinati alla segreteria di Alemanno" il sindaco ha detto: "Bisogna chiedere a questo signore perché ha citato la mia segreteria".
"Perché dice questo e perché vengono fuori queste storie chiedetelo a lui - ha aggiunto il sindaco - prima si è detto che Mancini era stato nominato ad dell'Ente Eur come contropartita per l'intermediazione, poi che aveva preso la tangente, ora si dice che c'entra la mia segreteria e fra un po' verrà fuori che è stata mia madre". "Penso - ha specificato - che Mancini non sia coinvolto".
"Non permetterò che questo influenzi la campagna elettorale. I romani giudicheranno il mio operato. Mi ricandiderò e non tornerò indietro per colpa di queste confuse affermazioni. Lasciamo lavorare la magistratura ed evitiamo la battaglia mediatica", ha concluso Alemanno