SITUAZIONE DIFFICILE

Ilva, Clini: "Chiudendo non si risana l'ambienteE non serve un commissario di governo"

"Nessun attacco ai magistrati. Ma non c'è bisogno di un loro ruolo di supplenza"

28 Nov 2012 - 14:20
 © LaPresse

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Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che oggi riferirà alla Camera sul caso Ilva, dopo aver sottolineato di "non aver mai attaccato i magistrati", prosegue alla ricerca di una soluzione. "Stiamo lavorando per consentire all'Ilva di superare il blocco che si è venuto a creare dopo il sequestro degli impianti dell'area a freddo di due giorni fa. Il risanamento non avviene con la chiusura". A Genova, intanto, nuova manifestazione.

"Se l'Ilva viene chiusa, quello stabilimento viene abbandonato - riprende il ministro -: i vantaggi per l'ambiente sono zero, mentre i rischi per la salute sono altisssimi". E aggiunge: "Come indica chiaramente l'Unione europea, la strategia di risanamento ambientale degli impianti industriali avviene attraverso il loro risanamento, non la chiusura".

"Un commissario? Non serve"
Secondo Clini "non c'è bisogno" di un commissario di governo, come ha detto a "La Telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Vogliamo riportare la gestione di tutto quello che riguarda l'Ilva nella legge - spiega -. Il governo vuole l'applicazione della legge, altrimenti sarebbe un'emergenza seria da un punto di vista istituzionale che non riguarda solo l'Ilva".

"Così si rischia l'effetto domino"
"Mettere a rischio la produzione industriale del settore dell'acciaio - continua - vuol dire creare un effetto domino sul piano economico e sociale ma anche su quello ambientale. Se Ilva viene chiusa è per effetto di un contenzioso giudiziario che è solo all'inizio. Io credo che tutti dovrebbero pensare un attimo a che cosa potremmo trovarci tra qualche settimana se quell'impianto viene chiuso e abbandonato. Perché un sito di quel tipo contaminato e non gestito è pericoloso per l'ambiente e per la salute".

"Con il presidente Vendola - ha aggiunto ancora Clini - abbiamo condiviso l'autorizzazione integrata ambientale nella quale abbiamo previsto particolare intervento per la protezione della salute. Abbiamo collaborato in maniera molto positiva. Spero che ci facciano lavorare".

Il cardinal Bagnasco: "Intervenire velocemente"
E arriva anche l'appello del cardinale Angelo Bagnasco, presidente Cei e arcivescovo di Genova, sul caso Ilva. "Bisogna che si intervengavelocemente e in modo equo - dice - affinché con il tempo e le risorsenecessarie si possa risanare quello che e' necessario per lasalute di tutti e nello stesso tempo mantenere il lavoro permigliaia di famiglie".

Clini: "Mai attaccato i magistrati"
Da parte sua, Clini ribadisce che non è in atto una guerra con la magistratura e spiega: "Non ho mai attaccato i magistrati e dal marzo 2012, quando ho riaperto la procedura per l'Aia ho sempre richiamato il rispetto della legge che prevede che sia il ministro dell'Ambiente a stabilire le modalità con le quali un impianto industriale debba essere gestito in modo tale da salvaguardare la salute e l'ambiente".

"In maniera molto trasparente e pubblica - ha detto ancora Clini, - anche alla presenza del procuratore capo di Taranto, recentemente ho sottolineato che non c'è bisogno di supplenza da parte della magistratura quando le amministrazioni fanno il loro dovere".

"Non è all'esame un conflitto di attribuzione"
"Non stiamo seguendo la strada di sollevare un conflitto di attribuzione" con la magistratura presso la Corte Costituzionale, ha detto il ministro a Radio Anch'io. "Noi non abbiamo seguito questa strada, stiamo semplicemente richiamando l'esercizio delle competenze attribuite dalle leggi, che devono essere rispettate da tutti".

Il ministro ha poi sottolineato che, al contrario di quanto riportato da un quotidiano, quando era direttore generale del ministero dell'Ambiente non ha firmato la precedente Aia. "L'autorizzazione integrata ambientale precedente fu rilasciata il 4 agosto 2011 dall'allora ministro Stefania Prestigiacomo e fu preparata dal direttore generale competente che non ero io. Queste affermazioni sono false, così come quella fatta circolare appena si aprì la vertenza quest'estate secondo la quale un dirigente dell'Ilva avrebbe detto al telefono che io ero un uomo dell'Ilva. Sono provocazioni disperate che cercano di impedirmi di lavorare, ma se lo possono scordare".

Nuova manifestazione a Genova
Gli operai dell'Ilva manifestano nuovamente a Genova: sono usciti dallo stabilimento con mezzi pesanti e pale meccaniche provocando il blocco del traffico a Cornigliano con ripercussioni in tutto il ponente cittadino. Gli operai hanno trascorso la notte nella sala mensa della fabbrica, occupata da ieri sera. Domani una delegazione di lavoratori si recherà a Roma, dove è previsto l'incontro tra sindacati, azienda e governo.

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