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Gli dedicano una strada, ma lui è ancora vivo

Omaggiato per un fatto del '43. Lui ringrazia: “almeno loro si sono ricordati di me, lo Stato no”

Afp

Un riconoscimento per il coraggio dimostrato durante la seconda guerra mondiale. A Palma di Montechiaro, paese dell'agrigentino, hanno voluto ricordare il gesto di Francesco Canepari, soldato della Valsassina che rischiò la vita per resistere all'avanzata anglo-americana del 1943. Ma l'iniziativa del comune siciliano si è presto trasformata in una gaffe, perché Francesco Canepari è vivo e gode di ottima salute. Carabiniere in congedo, 88 anni ieri, quando a casa Canepari è arrivata la telefonata dal sindaco di Palma, la moglie dell'ex soldato ha risposto divertita: “Ma guardi che mio marito c'è ancora, è qui davanti a me e se vuole glielo passo”. Dopo l'azione in Sicilia, che lo ha lasciato ferito gravemente ed è costata la vita al suo commilitone Mario Usai, Canepari è stato curato dalle truppe anglo-americane e portato in un campo di prigionia africano. Dopo 14 mesi il ritorno a casa nella sua Barzio: “Ho dovuto curarmi a lungo e anche adesso ne risento molto – ha raccontato Canepari – Dallo Stato non ho mai avuto nulla, né un ringraziamento e nemmeno un po' di aiuto. Per questo mi ha anche fatto piacere il riconoscimento che volevano attribuirmi, almeno qualcuno si è ricordato di me. Ma sono contento soprattutto per il mio compagno”.