Non ce l'ha fatta

Spari a Torino, uomo ucciso in strada

La vittima è pluripregiudicato 39enne originario di Catania. Indaga la squadra mobile

21 Nov 2012 - 22:14
 © LaPresse

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E' morto l'uomo ferito da alcuni colpi di pistola all'addome nella zona nord di Torino. Il decesso è avvenuto durante il delicato intervento a cui era stato sottoposto all'ospedale Giovanni Bosco. Sul posto era intervenuta la squadra mobile della questura del capoluogo piemontese.

La vittima è risultata poi essere Antonio Pisano, 49 anni. Originario di Catania, era residente a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino. L'agguato nel tardo pomeriggio in via Ghedini, di fronte al civico 13, nel quartiere Barriera di Milano, zona Nord del capoluogo piemontese. Secondo alcuni testimoni, che la polizia sta ascoltando in queste ore, il killer si e' avvicinato alla vittima e, dopo avergli scaricato addosso il caricatore di una calibro 9, e' fuggito a piedi. Alcuni hanno visto scappare a piedi il presunto assassino, sarebbe un uomo di mezz'età.

Inutile l'allarme al 118 e la corsa in ospedale. Le condizioni della vittima, giudicate sin dai primi istanti critiche dai sanitari, sono peggiorate. La vittima, colpita da almeno tre colpi all'addome, e' morta al San Giovanni Bosco, mentre i medici lo stavano sottoponendo a un delicato intervento chirurgico per fermare l'emorragia interna provocata dai proiettili.  Del caso si stanno ora occupando gli investigatori della
squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo. Una soluzione a questo giallo potrebbe essere trovata
nel passato della vittima. Pisano era stato arrestato nel dicembre del 2000 all'aeroporto di Malaga, con l'accusa di traffico internazionale di droga, proprio dalla squadra mobile di Torino, che gli dava la caccia da alcuni mesi. Nel 2002 il  suo nome compare anche in una inchiesta di Reggio Calabria, sempre per reati connessi al traffico di stupefacenti. Uscito di cella nel 2007, era stato sorvegliato speciale fino
all'anno scorso. Pisano viveva a Rivarolo Canavese, prima cintura di Torino, e non aveva legami stabili. Gli investigatori della polizia dovranno ora cercare di dare un volto al suo assassino e di ricostruire gli ultimi movimenti della  vittima.

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