Gli avvocati sostengono che il giudice maria Teresa Guadagnino non possa giudicare l'ex premier perché nel processo Mediaset ha espresso giudizi sulla sua personalità
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Gli avvocati di Silvio Berlusconi hanno presentato istanza di ricusazione nei confronti di uno dei tre giudici del cosiddetto processo Unipol, con al centro l'intercettazione Fassino-Consorte all'epoca della tentata scalata di Unipol a Bnl. I difensori hanno ricusato il giudice Maria Teresa Guadagnino perché nel processo Mediaset ha espresso, nella sentenza, giudizi sulla personalità del leader del Pdl.
Secondo gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, il giudice Guadagnino non potrebbe giudicare l'ex premier perché esprimendo giudizi sulla personalità di Berlusconi ha fatto riferimento, in particolare, alla "capacità a delinquere" e alla "immensa disponibilità economica all'estero dell'imputato", frasi riportate nelle motivazioni della sentenza di condanna a quattro anni di carcere per frode fiscale.
In un primo momento, durante l'udienza di oggi, i legali avevano chiesto al giudice Guadagnino di astenersi, prospettando un'istanza di ricusazione nel caso in cui non lo avesse fatto. Di fronte alla "risposta" del presidente del collegio, Oscar Magi, che ha fatto capire la non intenzione di Guadagnino di lasciare il collegio, gli avvocati hanno depositato alla quinta sezione della Corte d'Appello, competente per vicende come questa, l'istanza di ricusazione.
Nei prossimi giorni, i giudici della Corte d'Appello dovranno valutare se dichiarare ammissibile l'istanza e quindi rifare un'udienza per discuterla, oppure respingerla come inammissibile.