al culmine di una lite

Accoltella la ex e uccide la sorella: presoPalermo, il killer confessa: "In preda a raptus"

La giovane sopravvissuta ha fornito indicazioni sull'aggressore. Arrestato mentre tentava la fuga in treno

19 Ott 2012 - 22:05
 © Ansa

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Preso il killer di Carmela Petrucci, la ragazza di 17 anni, uccisa a coltellate nell'androne di un palazzo a Palermo. Accanto a lei la polizia aveva trovato e soccorso la sorella 18enne, Lucia, che, trasferita all'ospedale Civico, ha indicato il nome dell'aggressore. L'omicida sarebbe stato bloccato alla stazione centrale di Bagheria mentre stava per salire su un treno. Dopo tre ore di interrogatorio ha confessato: "Ero in preda a un raptus".

Samuele Caruso, è un 23enne che aveva avuto un legame sentimentale con la sorella della vittima, troncato dalla ragazza qualche tempo fa. Da allora, il giovane aveva perseguitato Lucia per convincerla a tornare insieme. Oggi l'ultima lite davanti a casa. Carmela Petrucci è intervenuta per difendere la sorella ed è stata colpita a morte. L'omicida ha poi pugnalato anche Lucia ed è fuggito.

La polizia lo ha rintracciato grazie al segnale del suo telefono cellulare e lo ha bloccato nei pressi della stazione ferroviaria di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo. Al momento è sottoposto a fermo, in attesa che la magistratura vagli la sua posizione.

Le due sorelle, figlie di un dipendente della Corte dei Conti e di un'impiegata della Regione siciliana, frequentavano assieme l'ultimo anno del liceo classico Umberto I, ed erano nella stessa classe. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la nonna le aveva prelevate all'uscita da scuola e le aveva accompagnate a casa. Ad attenderle davanti al portone ci sarebbe stato l'assassino.

Su Facebook il presunto killer: "L'unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di chi ami" 
Solo alcuni giorni fa, Samuele Caruso, il presunto killer, aveva postato sulla sua pagina Facebook, un messaggio: "Se potessi esprimere un desiderio, e avessi la certezza che venisse realizzato, non chiederei né soldi né ricchezze, non chiederei di essere felice per sempre, perché non riconosci la felicità se non provi dispiaceri, ma chiederei l'amore per la persona che amo... perché l'unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di qualcuno che ami".

La confessione dopo tre ore di interrogatorio
Dopo tre ore di interrogatorio Caruso ha confessato il delitto e l'aggressione. Al pm che l'ha sentito in Questura, subito dopo l'arresto avvenuto nella stazione ferroviaria di Bagheria, ha detto di aver agito in preda ad un raptus e di avere perso la testa. Caruso non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d'amore con la ex fidanzata e l'avrebbe perseguitata per settimane.

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