Oltre al dolore per la perdita di Sonia, 20 anni, l'uomo dovrà versare all'Agenzia delle Entrate 27mila euro, tassa sul risarcimento di 1 milione e 600 mila euro imposto dal giudice all'ex genero, ma mai ricevuto
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Dodici anni fa perse la figlia Sonia di 20 anni per mano del genero Francesco Gussoni che la uccise a pugnalate a Sondrio, nonostante le denunce di maltrattamenti. Oggi, l'Agenzia delle Entrate pretende da lui, Paolo Di Gregorio, 64 anni, 27 mila euro, una tassa sul risarcimento di 1 milione 600 mila euro che il genero gli avrebbe dovuto versare, ma che non ha mai visto. Prima la perdita della figlia annunciata. E adesso la beffa dell'imposta.
La vicenda, tutta all'italiana, si svolge a Cino, in provincia di Sondrio. Il padre, Paolo Di Gregorio, è doppiamente infuriato con la giustizia che non ha protetto la vita di sua figlia. L'uomo si sfoga con Il Giorno: "Non ce l'ho tanto con l'ex mio genero - dichiara Di Gregorio, vicepresidente dell'Associazione Italiana vittime della violenza - ma piuttosto con chi, non intervenendo, ha consentito che il brutale omicidio fosse commesso il 21 gennaio 2000".
L'uomo, con la moglie Mirella, gli altri due figli e la nipote, figlioletta della figlia uccisa, si è persino dovuto "rifugiare" in Svizzera, dove lavorava per un'impresa di apparecchiature di alta fedeltà che vengono vendute ai cantanti famosi, nel 2006. Quell'anno, l'assassino di Sonia, che faceva la fioraia a Morbegno, tornò in libertà e subito disse di voler tornare al suo paese d'origine, poco distante dal loro.