Roma: separati, la casa toccava a lei
Per sfrattarlo erano arrivati l'ufficiale giudiziario e il fabbro, che doveva cambiare le serrature dell'appartamento alla Magliana, a Roma, per non permettergli più di entrare: separato, la casa era stata assegnata alla moglie che doveva prenderne possesso. Claudio Carotenuto, 50enne colonnello della scuola Militare del Genio alla Cecchignola, ha perso la testa: estratte due pistole, ha colpito la donna: "Da tempo volevo ucciderla", ha confessato poi.
Quando l'ufficiale ha iniziato a sparare, tutti i presenti sono riusciti a trovare riparo dietro i mobili dell'abitazione. Tutti tranne la ex moglie di Carotenuto, la 46enne Roberta Antiochia: raggiunta da tre colpi al petto e alla testa, la donna è morta sul colpo. Poi l'uomo ha puntato la pistola contro le altre sei persone presenti nell'appartamento, dopo aver disarmato i due poliziotti. A quel punto ha tentato la fuga, ma è stato bloccato sulle scale della palazzina dagli agenti di polizia intervenuti in precedenza per controllare che lo sfratto si svolgesse regolarmente.
"Quando siamo arrivati - ha detto un poliziotto - l'ufficiale si era chiuso dentro casa, ma dopo che il fabbro aveva aperto la porta sembrava essersi tranquillizzato e aveva cominciato a fare la spola dal suo appartamento e quello della vicina portando delle buste di plastica con i suoi vestiti e oggetti personali".
Non era in casa al momento dello sfratto l'attuale compagna dell'ufficiale, una slava di 27 anni, che, secondo quanto si è appreso, è incinta di tre mesi. Con lei Carotenuto aveva cercato di ricostruire una famiglia, dopo la separazione da Roberta Antiochia dalla quale aveva avuto due figli. "Erano una coppia molto unita - ha spiegato Yelenia, una slava che lavorava come colf nell'appartamento - non è possibile che una persona così perbene come l'ufficiale abbia rovinato tutto per uno sfratto".