Protagonista della vicenda è una donna di 51 anni, Cinzia Maria Zanardi, da 20 anni collaboratrice scolastica in una scuola media di Dalmine (Bergamo)
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Stava andando al lavoro in bici quando è rimasta vittima di un incidente, ma l'Inail non l'ha riconosciuto come infortunio "in itinere" e dunque non ha corrisposto il risarcimento perché il percorso era potenzialmente coperto da mezzi pubblici e quindi l'uso di un mezzo privato non era indispensabile. Protagonista della vicenda è una donna di 51 anni, Cinzia Maria Zanardi, da 20 anni collaboratrice scolastica in una scuola media di Dalmine (Bergamo).
Come racconta il quotidiano "L'Eco di Bergamo", l'incidente risale al 4 aprile, davanti al cancello della scuola, ma la lettera dell'Inail è arrivata alla cinquantunenne solo qualche giorno fa. "L'episodio - ha spiegato la donna - è avvenuto durante il tragitto tra la mia casa e il posto di lavoro, quindi si è trattato di un infortunio. L'Inail, però, non l'ha considerato tale, trasformandolo in malattia. Di conseguenza mi sono stati decurtati dei soldi. Non si tratta di una grande cifra, però ne faccio una questione di principio".
"In questo caso - replica Maria Aurelia Lavore, direttore dell'Inail di Bergamo - il responso ha dato esito negativo perché‚ è stato utilizzato un veicolo privato senza che ce ne fosse la necessità, trattandosi di un percorso coperto dai mezzi pubblici. Di conseguenza non sono state ravvisate le condizioni per poter riconoscere l'infortunio come in itinere, e quindi indennizzabile".