"Se fosse rimasta con gli altri ragazzini si sarebbe salvata". Susy Albertini parla per la prima volta dopo il naufragio e assicura: "Non odio Schettino. Penso continuamente a mia figlia"
Non si dà pace la mamma della piccola Dayana, l'unica bambina morta nel naufragio della Costa Concordia. Perché se Dayana fosse rimasta con gli altri bambini sarebbe probabilmente ancora viva. E invece se n'è andata insieme con il suo papà, Williams, morto anche lui nella terribile tragedia. "I testimoni mi hanno raccontato che la piccola era terrorizzata - racconta Susy Albertini -. Piangeva e chiamava la mamma".
Per la prima volta mamma Susy parla, e lo fa in un'intervista esclusiva rilasciata al settimanale "Oggi", in edicola mercoledì. "L'altra notte l'ho vista - dice Susy -. Ho visto la mia Dayana, mi ripeteva che devo stare tranquilla, che sta bene". E ancora: "Ci sono stati tanti piccoli segnali, chissà, magari davvero è lei che vuole mandarmi un messaggio. Quando succedono queste tragedie ogni cosa ha un senso diverso".
Poi, ripensa ai momenti della tragedia e azzarda: "Credo che se il mio ex marito Williams non avesse trovato Dayana... L’animatore ha messo in salvo su una scialuppa tutti i bimbi che gli erano stati affidati. Il pensiero più atroce e che non mi dà pace è pensare che Dayana sia morta col terrore nel cuore e negli occhi. È morta disperata. Spero tanto che non abbia visto spirare il suo papà... I testimoni mi hanno riferito che mia figlia era terrorizzata, piangeva e chiamava la mamma".
Il racconto di quella notte
Susy Albertini cerca poi di raccontare le vicende di quella notte, facendo riferimento alle notizie avute da testimoni e inquirenti: "Insieme agli avvocati che mi assistono e grazie al racconto di Michela, la compagna di Williams, ho ricostruito come sono andate le cose. Williams e Michela erano in una sala giochi quando la nave ha urtato contro gli scogli. Lui si è spaventato e ha deciso di andare a riprendere Dayana al mini club. Mentre si avviava, ha incontrato l’animatore con tutto il gruppo dei bambini e ha preso Dayana. C’era molta folla sul ponte della nave e, invece di proseguire, Williams, Dayana e Michela sono entrati nella saletta Praga, una stanza per le riunioni. Williams era preoccupato per le sue medicine, doveva prenderle ogni tre ore da quando aveva subito il doppio trapianto di pancreas e rene e voleva tornare in cabina, due piani sopra a dove si trovano, per recuperarle".
L'incontro con il medico sulla nave
"Uscendo dalla saletta, però - riprende Susy -, ha incontrato il medico della nave che lo ha rassicurato e gli ha detto che una volta arrivati al Giglio avrebbe trovato i farmaci necessari. A quel punto, loro tre hanno percorso un pezzo di ponte esterno verso la poppa della nave e si sono fermati in uno dei corridoi che attraversano la nave da lato a lato. Hanno tergiversato lì per un po’ perché c’era molta calca e non riuscivano a muoversi. Da quella parte, però, iniziava a essere tutto allagato e allora loro hanno provato ad andarsene ma, proprio in quel momento, la nave si è inclinata di colpo, il pavimento è diventato come una parete e Dayana e suo padre sono scivolati sul fondo, dove poi li hanno ritrovati. Mia figlia aveva il salvagente ma mi hanno spiegato che la nave sprofondando produce un forte risucchio ed è impossibile restare a galla".
"Schettino? Non lo odio"
Nei confronti del comandante Francesco Schettino, mamma Susy rivela: "Io non lo odio Schettino, non sento rancore per lui. Tutti possono commettere degli errori, altrimenti il mondo sarebbe perfetto e non è così". E alla domanda se sappia che il comandante ha detto di essere sconvolto per la morte di Dayana, lei risponde: "Ci credo, non penso che finga. Anche lui è padre e sono convinta che sappia come si sentirebbe se succedesse qualcosa di irreparabile a sua figlia".
E adesso, un pensiero per gli altri bambini
Ma adesso, la signora Susy vuole chiudere il tempo del dolore per aprire quello della solidarietà. E confida la sua intenzione di dare vita a un’associazione benefica per bambini che porterà il nome di Dayana: "Lo farò perché voglio che da tutto questo dolore nasca qualcosa di buono e di utile per altri bambini. Costa Crociere si è già impegnata a finanziare un progetto in questo senso".