MASSIMA ALLERTA

Allerta degli 007:"Pericolo da terroristi solitari""Sotto osservazione gli anarchici e i jihadisti"

Si temono infiltrazioni in cortei per radicalizzare il dissenso e provocare incidenti. Per i servizi l'Italia è ancora un obiettivo dei terroristi islamici

27 Feb 2012 - 13:36
 © LaPresse

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Gli anarco-insurrezionalisti puntano a "infiltrare le manifestazioni di protesta" per "radicalizzare le espressioni di dissenso e provocare disordini e incidenti, cui attribuire valenza insurrezionale". E' quanto scritto nella Relazione 2011 dei Servizi segreti consegnata al Parlamento. Secondo gli 007 l'Italia resta anche un "potenziale target da parte dei jihadisti". La minaccia principale è l'iniziativa di terroristi solitari.

La crisi economica è ritenuta dal movimento antagonista una "favorevole opportunità" per "radicalizzare il disagio sociale", ma la congiuntura appare anche "destinata ad accrescere i margini di infiltrazione criminale nel tessuto produttivo e imprenditoriale". Lo dicono i Servizi nella Relazione al Parlamento.

La Jihad fa ancora paura
L'Italia, dicono ancora i nostri servizi segreti, "resta un potenziale target di progettualità offensive di matrice jihadista". Come esempio vengono citate le alluvioni in Liguria e in Toscana di fine ottobre le quali sono state commentate "con esultanza" sul web.

Il Papa e Berlusconi nel mirino
La minaccia principale resta legata all'iniziativa estemporanea di terroristi solitari ed è "indicativo" che in un appello a colpire facili bersagli "siano stati citati come esempi i due noti episodi occorsi al Sommo Pontefice e all'ex premier Berlusconi".

Minacciati i soldati italiani in Afghanistan
In Afghanistan, dove "la cornice di sicurezza si è mantenuta estremamente precaria", "resta elevato il livello della minaccia" per i militari italiani. Secondo i servizi "gli elementi di criticità del 2011 sembrano destinati a perdurare nel breve-medio termine". Ciò vale, scrivono i servizi, anche per il processo di transizione, che "rischia di fallire in assenza di adeguati progressi in tema di governance e sviluppo socio-economico".

Fanno paura gli emuli delle nuove Br
Non è affatto escluso che reduci delle Br o soggetti comunque attratti dalla lotta armata "tentino di aggregarsi per eseguire e rivendicare attacchi, anche se non di elevato spessore, contro simboli del potere costituito". I nostri servizi segreti definiscono l'esperienza brigatista in una "fase critica" poichè i suoi seguaci sono "numericamente esigui, frammentati e marginali". Ma ciò non significa che la minaccia sia scomparsa. La crisi economica viene infatti vista in quegli ambienti come "sintomo dell'ineludibile declino del capitalismo": per gli irriducibili e gli emuli delle Br, dunque, ci sono le "condizioni favorevoli" per alimentare lo scontro tra borghesia e proletariato. Ed infatti proprio dagli irriducibili chiusi nelle carceri, scrivono gli 007, sono arrivate "indicazioni" a chi è fuori di "orientare in una prospettiva di classe" i conflitti sociali.

Le infiltrazioni durante i cortei
La strategia di "infiltrazione" potrebbe essere seguita da "compagini dell'area" anarco-insurrezionalista in occasioni di manifestazioni e cortei "riguardanti specifiche tematiche o vertenze territoriali o grandi questioni sociali, economiche e occupazionali". "In linea generale - spiega la relazione - sia a livello locale sia in ambiti di più ampia contestazione, continua a profilarsi il rischio di derive violente per il possibile inserimento, nel quadro di legittime espressioni del dissenso, di gruppi o soggetti che, anche sull'onda del 'ribellismo distruttivo'", intendano "praticare elevati livelli di contrapposizione".

Gli attacchi con le buste esplosive
In ambiente anarco-insurrezionalista il cartello eversivo Fai (Federazione anarchica informale) caratterizza la sua azione con "un accentuato impegno all'internazionalizzazione della lotta", una tendenza che ha trovato conferma nell'invio di pacchi esplosivi al carcere di Korydallos ad Atene, alla Swissnuclear in Svizzera e alla Folgore di Livorno, ma anche alla Deutsche Bank di Francoforte, all'ambasciata greca a Parigi e a Equitalia. Colpi che hanno allargato l'orizzonte d'azione della Fai: dai simboli della coercizione statale (Cie, polizia, ambasciate) ai poteri economici finanziari.

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