DUBBI E RABBIA

Fratellini di Gravina, la madre: forse omicidio

Rosa Carlucci a "Domenica 5": "Non credo affatto che si sia trattato di un incidente"

26 Feb 2012 - 17:41
 ©  Afp

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La mamma di Ciccio e Tore, i due fratellini di Gravina trovati morti nel pozzo di un vecchio casolare in Puglia, non crede che i suoi figli siano stati vittima di un incidente. Dopo aver chiesto la riapertura delle indagini Rosa Carlucci dice a "Domenica 5" che potrebbe essersi trattato di un omicidio. Chiede dunque "chiarezza sull'assurda prova di coraggio a cui furono costretti" e sulle testimonianze contrastanti dei ragazzi con cui erano.

Intervistata telefonicamente da Federica Panicucci, la donna spiega: "Leggendo l'esito dell'autopsia, sono venute fuori delle anomalie che all'epoca vennero taciute: Ciccio aveva un arto completamente distaccato dal corpo, e ci sono altri indizi oltre a questa anomalia; per questo motivo ho chiesto la riesumazione dei corpi dei bambini. La morte dei miei figli potrebbe non essere stata un incidente, ma un omicidio".

E ancora, ecco come la donna precisa perché ha chiesto che la Procura di Bari riaprisse il caso: "Voglio più chiarezza. Ho scoperto che miei figli non erano soli nel casolare, ma con altri amici, dei bulli, che hanno fatto fare una prova di coraggio in modo bestiale a Ciccio e Tore e li hanno lasciati al loro destino". E ha concluso: "L'ultima volta che ho visto i miei figli erano molto tristi e mi dicevano che dentro di loro sentivano che qualcuno avrebbe fatto loro del male".

La madre dei due ragazzini vuole dunque chiarezza su quell'assurda prova di coraggio e pretende chiarimenti sul motivo per cui "il fascicolo con le testimonianze contrastanti dei ragazzi con cui erano nel casolare quel pomeriggio non è stato approfondito".

Ciccio e Tore scomparvero da Gravina il 5 giugno 2006 e furono trovati morti mesi dopo in quel maledetto pozzo, nei pressi della stessa località, in Puglia. "Questi ragazzi hanno osato troppo con la prova di coraggio, e c'è stata la complicità di qualcuno che ha sempre taciuto", insiste la signora Carlucci. E precisa che "si doveva indagare dall'inizio per omicidio, e non per un incidente. Noi non siamo mai stati convinti dell'accaduto. I miei figli erano in compagnia di un gruppetto di bulli che li ha abbandonati al loro destino". Rosa Carlucci ha anche parlato della "complicità dei genitori di alcuni di quei ragazzi, che per paura hanno preferito tacere. Ma ora chi li ha lasciati lì, al loro destino deve parlare".

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