Due spacciatori patteggiano, assolto Massimo Salustri. Il processo inizierà il 31 maggio
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Cinque rinvii a giudizio, due condanne previo patteggiamento e un proscioglimento. Sono queste le decisioni del gup di Roma, Stefano Aprile, per la vicenda del presunto ricatto ordito da alcuni carabinieri della compagnia Trionfale ai danni dell'ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo, coinvolto nello scandalo trans. Il processo è stato fissato per il 31 maggio.
Il 3 luglio 2009 l'allora governatore del Lazio venne sorpreso da alcuni carabinieri nell'abitazione del trans Natali in via Gradoli a Roma, filmato in deshabillé in sua compagnia con l'intenzione di ricattarlo. Per quel "blitz" in casa, che costò le dimissioni di Marrazzo dalla Regione, sono stati rinviati a giudizio tre carabinieri in servizio alla compagnia Trionfale: Nicola Testini (quel giorno in ferie in Puglia), Carlo Tagliente e Luciano Simeone. Il militare Antonio Tamburrino risponderà della sola ricettazione del video, girato con un cellulare. Anche la stessa Natali (al secondo José Vidal Silva) sarà processata per due episodi di spaccio di droga legati agli incontri con Marrazzo.
A patteggiare la pena sono stati due spacciatori: Bruno Semprebene (due mesi di reclusione) ed Emiliano Mercuri (un anno e quattro mesi), mentre e' stato prosciolto da ogni accusa Massimo Salustri.
E' caduta, invece, l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato attribuita al solo Testini per la morte del pusher (già confidente dei carabinieri) Gianguerino Cafasso, deceduto tra l'11 e il 12 settembre 2009 in una stanza dello hotel Romulus: il fatto è stato giudicato dal gup come "morte come conseguenza di altro delitto" (cioè la cessione della droga da parte di Testini), e quindi come evento non voluto.