Odissea sui binari

Neve, in Romagna bloccati nella notte per ore due Intercity: 600 i minuti di ritardo

I due treni, uno diretto a Pescara, l'altro ad Ancona, sono rimasti fermi entrambi nei pressi di Forlì

02 Feb 2012 - 13:00
 © Ansa

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Sono rimasti bloccati a lungo nella notte in Romagna, e i due treni Intercity sono ripartiti soltanto dopo ore di stop forzato, uno nei pressi di Forlì e l'altro fra Forlì e Cesena, a causa della neve e del gelo. I convogli erano entrambi diretti a sud, uno aveva 200 passeggeri a bordo, l'altro ottanta circa: tutti sono stati soccorsi e hanno portuto riprendere il viaggio, uno verso Pescara, l'altro verso Ancona.

L'Es 9823 era partito da Milano alle 18,13 con 200 persone e doveva arrivare a Pescara alle 22,45. Ha accumulato 621 minuti di ritardo nella sua sosta forzata . L'altro, l'Es 9829, aveva lasciato la stazione di Milano alle 19,40 e doveva arrivare ad Ancona alle 23.39. E nella notte ha accumulato 557 minuti di ritardo. 

Odissea sui binari e ritorno per un terzo Intercity
Già ieri era rimasto fermo per 8 ore un Intercity tra Forlì e Cesena, con il riscaldamento e la luce che andavano a intermittenza.

Il convoglio doveva arrivare a Taranto, ma non è mai giunto a Cesena. Dopo sette ore di voci che si rincorrevano e social network che rumoreggiavano, il treno è tornato sui suoi passi, invertendo marcia e fermandosi a Forlì. Le peripezie dell'Intercity 615 Bologna-Taranto erano iniziate alle 14.40.

Il treno si era fermato nella campagna romagnola, tra le stazioni di Forlì e Cesena. All'inizio era sembrata una sosta come le altre, in una giornata complessa per il trasporto ferroviario (e non solo) lungo un'Emilia-Romagna svegliatasi sotto un muro di neve. Poi i minuti sono diventati ore e le temperatura nei vagoni hanno iniziato ad abbassarsi. Fuori, ancora, la neve. Tutto fermo. Il cavo elettrico con cui si alimenta il treno si è gelato, impedendo al locomotore di andare.

Se ne aspetta un altro. Ma un'altra motrice (sempre elettrica) non è riuscita a raggiungere l'Intercity, bloccata da un problema simile non lontano dal luogo del guasto. Nel frattempo, mentre la protezione civile si preparava a un piano B molto complicato (raccogliere tutti i passeggeri con degli autobus - 600 dicono le fonti ufficiali, ancora di più sostiene la vox populi dei viaggiatori) e i social network iniziavano a raccontare quello che succedeva, una seconda motrice - questa volte diesel - è partita da Bologna.

Le ore continuano a passare e su twitter, alle voci dei passeggeri si sono andate via via aggiungendo quelle di chi, dalle proprie scrivanie, iniziava a solidarizzare (quando ancora il treno è bloccato arriva anche una nota del Codacons che annuncia azioni legali a tutela dei passeggeri). "No qui è il delirio - ha scritto MuseCom - c'è gente seduta per terra da 4 ore. Il treno ha raccolto i pendolari e c'è 4 volte il n. delle persone, aiuto". MuseCom, alias di Nicoletta Polliotto, che raggiunta telefonicamente dall'Ansa, ha raccontato di una "situazione claustrofobica, ore fermi senza poter uscire. Alcuni ragazzi stanno diventando irrequieti".

Dall'altro lato dei social network tante le voci critiche per Trenitalia "che non poteva non prevedere eventualità come queste". Per fortuna, dopo gli ultimi problemi tecnici (i freni erano congelati: il personale li ha sbloccati manualmente in ogni singola vettura), il treno è ripartito. O meglio, è tornato indietro. A Forlì, ad accogliere i viaggiatori, acqua e un panino. Per chi continua, un nuovo treno. Per tutti, un po' di sollievo dopo ore da incubo.

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