Ascoli, lo afferma il generale Giuseppe Valotto, a margine della cerimonia per il giuramento delle soldatesse addestrate fino ad aprile da Parolisi
"Noi gli addestratori li selezioniamo molto bene. Dobbiamo aspettare quello che dice l'autorità giudiziaria: se Parolisi sarà giudicato colpevole, pagherà, come è giusto. Altrimenti l'Esercito è sempre la sua famiglia". Così il capo di Stato maggiore dell'Esercito Giuseppe Valotto parlando a margine del giuramento delle soldatesse ad Ascoli, la stessa caserma dove è nato l'amore fra Salvatore Parolisi e l'amante Ludovica Perrone.
Nel suo discorso ufficiale alla cerimonia, il generale Valotto non ha mai citato esplicitamente il caso di Melania Rea, né ha fatto il nome del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, in carcere per l'omicidio di sua moglie e che al 235esimo reggimento Piceno fino ad aprile si occupava dell'addestramento delle soldatesse, fra cui l'amante Ludovica Perrone. I riferimenti, però sono stati tutti chiarissimi.
"Nel 2010 - ha poi tenuto a precisare Valotto - in tutto l'esercito italiano abbiamo registrato un caso di mobbing, un solo caso di denuncia per molestie sessuali e nessun caso di nonnismo, che per noi rappresenta un risultato strepitoso. Ad Ascoli, un solo caso, che risaliva al 2004".
Sui rapporti fra istruttori e soldatesse Valotto ha aggiunto: "Vogliamo andare contro natura? Spero solo che facciano molti figli e che vengano al 235esimo reggimento, visto che spero aumenti presto la percentuale di donne nell'esercito italiano attualmente attestata al 7%".