"Non sarò in aula"

Avetrana, tutte le paure di Michele Misseri

In una lettera accusa il vecchio avvocato. Giovedì non andrà in aula per "difendere la sua casa"

19 Ott 2011 - 16:14
 © Ansa

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Mille verità, infinite lettere, un lungo memoriale. Michele Misseri, da quando i riflettori si sono accesi su Avetrana dopo l'uccisione di Sarah, non ha mai smesso di stupire tra ritrattazioni, accuse e confessioni. Prima carnefice poi vittima. Poi di nuovo assassino. Ora mostra le sue paure in una lettera alla moglie e disertando l'udienza di giovedì "per difendere" la sua casa, colpita da ignoti con alcuni sassi.

Martedì notte la casa del contadino pugliese è stata oggetto di un attacco. Alcuni sconosciuti hanno scagliato delle pietre contro la sua abitazione. Lo zio di Sarah, sconvolto dall'accaduto, non si sente più al sicuro e ha comunicato che non potrà comparire all'udienza prevista per giovedì. L'uomo, secondo indiscrezioni, ha infatti affermato: "Non sarò in aula domani. Devo difendere la mia casa". 

Intanto emerge una lettera che, di proprio pugno, Misseri scrisse alla moglie Cosima il 28 luglio scorso. Nella missiva Michele critica pesantemente il suo vecchio avvocato, Daniele Galoppa. Fu lui, a suo avviso, a costringerlo ad accusare Cosima e la figlia Sabrina dell'omicidio della picolla Sarah Scazzi.

Al termine della lettera, Misseri, sempre riferendosi a Galoppa, lo definisce ''un giudice e non un avvocato'': "Che sia 'maledetto per sempre'' conclude.

La lettera del 28 luglio fa parte di un gruppo di missive scritte dall'agricoltore alla moglie e alla figlia. Le difese delle due donne, in carcere con l'accusa di aver ucciso Sarah, le hanno consegnato al gup Pompeo Carriere.

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