LA LETTERA DI PAROLISI

Parolisi: "Chiedo solo di rivedere mia figlia"

L'appello del caporal maggiore in una lettera dal carcere in esclusiva per "Panorama"

19 Ott 2011 - 12:51
 © LaPresse

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Salvatore Parolisi scrive a “Panorama” e lancia un appello alla famiglia di Melania. Il caporal maggiore, accusato dell’omicidio della moglie, chiede di rivedere la figlia di due anni, al momento affidata ai suoceri. La lettera è stata recapitata a “Panorama” dagli avvocati di Parolisi. 

La lettera
Nel carcere le giornate si somigliano tutte, hanno tutte lo stesso colore quando c'è pioggia. Sono grigie, quando c'è sole sono ancora più grigie. Il tempo non finisce mai, le ore sono più lunghe delle giornate, i minuti sembrano ore, pesanti come pietre. In carcere si pensa tanto, tantissimo.

Penso a mia figlia, solo Dio sa come sto soffrendo ora. Anche prima di entrare in carcere soffrivo quando me ne privavo per rincuorare la famiglia Rea e ora sono proprio loro che impediscono a me di vederla senza alcun valido motivo. Tutto ciò è profondamente ingiusto, sto sopportando, non so fino a quando, solo perché pensando a mia moglie so quanto dispiacere le avrei dato se avessi privato i suoi familiari della gioia di vedere mia figlia e perché non voglio assolutamente che lei sia al centro di assurde contese che le farebbero solo male. Pertanto, aspetto augurandomi che il buon senso almeno con riguardo alla bambina prevalga.

Penso alla mia posizione e sento rabbia. Non capisco perché continuano a far passare un'immagine di me che non mi appartiene. Vigliaccamente proiettano atti e video che servono soltanto a infangare la mia persona, utilizzando comparse pronte a parlare in ogni momento e a qualsiasi ora pur di apparire.

Penso invece che non che non parlino mai di un'indagine che, oltra scoprire un tradimento, per il quale ho chiesco scusa a Dio, al mondo e soprattutto intimamente, ogni giorno, a mia moglie, altro non dice, anche perché sono 6 mesi che sentono sempre le stesse persone che dicono sempre le stesse inutili cose. Continuerò a difendere la mia assoluta innocenza. Sono convinto che prima o poi i giudici mi ascolteranno e riconosceranno le mie ragioni.

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