"non ha commesso il fatto"

Diritti tv, prosciolto il premier Berlusconi che si sfoga: "Accuse infondate, pm scandalo"

A processo tutti gli altri imputati, compresi il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi. Il pm farà ricorso in Cassazione

18 Ott 2011 - 17:31
 © LaPresse

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Imputato nel processo Mediatrade sui diritti Tv con l'accusa di frode fiscale e appropriazione indebita, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato prosciolto dal gup di Milano, Maria Vicidomini, per non aver commesso il fatto. Tutti gli altri imputati, compresi il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, sono stati rinviati a giudizio. L'ira del premier: "Pm scandalosi".

Il processo prenderà il via il 22 dicembre 2011 davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano.

I pm di Milano accusavano Berlusconi di essere stato il socio occulto dell'imprenditore Frank Agrama, anche durante il suo mandato da presidente del Consiglio, allo scopo di sottrarre denaro a Fininvest e poi a Mediaset per nasconderlo all'estero ai danni di azionisti, fisco americano e italiano. Il caso Mediatrade è l'ultimo stralcio del procedimento principale sulla compravendita dei diritti tv Mediaset.

Premier: "Scandalo pm"
"Adesso tutti mi chiedono se sono soddisfatto, non lo sono perché sono stato accusato di una cosa che non sta né in cielo né in terra. E' il venticinquesimo processo da cui sono assolto. E' grave Scandalo che i pm mi accusino e i loro colleghi mi assolvano", è lo sfogo del premier.

Procura ricorrerà in Cassazione
C'è sorpresa in procura a Milano dopo la decisione del gup. I pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro impugneranno la decisione del gup con un ricorso in Cassazione.

Legali premier: "Decisione rara, ma soddisfatti"
Sono soddisfatti gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo. "E' una decisione abbastanza rara - è il primo commento di Ghedini - più che una vittoria è una decisione che prende atto delle istanze processuali che il giudice ha avuto voglia di ascoltare. Abbiamo sempre detto che il fatto non sussisteva e, al di là di questo, comunque Silvio Berlusconi non c'entrava nulla. Nonostante questo, prosegue Ghedini, "continua ad esserci un accanimento da parte dei magistrati di Milano". Il concetto viene ribadito dall'avvocato Longo: "Una rondine non fa primavera. Non è perché c'è una decisione a noi favorevole che le cose sono cambiate".

Subito dopo il verdetto del giudice, Ghedini e Longo hanno chiamato il premier: "L'abbiamo chiamato per informarlo velocemente". Ora, la difesa di Berlusconi spera che la decisione del gup abbia una "forte influenza" nel processo sui diritti televisivi, da cui è nato il procedimento Mediatrade.

Difesa Pier Silvio Berlusconi: "Colpo all'accusa"
"La decisione del proscioglimento del presidente del Consiglio è importante perché va a colpire l'intero impianto accusatorio. Ora si tratterà di portare alla coerente conseguenza tale decisione alla quale non potrà non seguire una assoluzione degli imputati in dibattimento". Lo ha affermato l'avvocato Filippo Dinacci, difensore di Pier Silvio Berlusconi.

Mediaset: "Caduto l'impianto accusatorio"
"Il Gup di Milano al termine dell'udienza preliminare ha stabilito che nel procedimento Mediatrade-Rti non si è verificata alcuna appropriazione indebita da parte dell'azionista di maggioranza di Mediaset Silvio Berlusconi. Viene così a cadere l'impianto accusatorio che ipotizzava una frode fiscale architettata per costituire fondi illeciti a favore del socio di controllo e a danno degli azionisti di minoranza e del Fisco". E' quanto si legge in una nota di Mediaset in merito al processo Mediatrade.

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