Si indaga su consulenze Serravalle

Caso Penati, si indaga su un nuovo fronte Sotto esame le consulenze per la Serravalle

Parcelle aumentate del 50% in quattro anni. Tangente Falck, arriva la rogatoria sui conti svizzeri

11 Ott 2011 - 14:39
 © Ap/Lapresse

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I 4 miliardi di lire di presunte mazzette trasferiti in Svizzera per la riqualificazione dell'area ex Falck e l'impennata delle consulenze della Milano-Serravalle, cresciute dai due milioni del 2005 agli oltre tre del 2009, nell'era Penati. Sono questi i fronti su cui domenica, in un interrogatorio durato più di otto ore, ha dovuto rispondere l'ex presidente della provincia di Milano ed ex sindaco di Sesto San Giovanni.

Penati, indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti, ha negato ogni cosa, sostenendo che " Di Caterina finanzio', con qualche contributo, il partito, l'allora Pds, e le elezioni a livello locale", ma nulla più.

L'approvazione del piano edilizio dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni e il suo ampliamento e l'acquisto, nel 2005, del 15% delle azioni della Serravalle, titoli pagati dalla Provincia di Milano 9 euro al gruppo Gavio, che li aveva a sua volta acquistate a 3 euro. Sono questi i filoni sui quali i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno chiesto nuovi accertamenti. Si cerca di ricostruire il percorso dei 4 miliardi di lire che sono stati pagati - secondo i costruttori Giuseppe e Luca Pasini - a quello che i pm chiamano "direttorio finanziario democratico". La prima parte dei 20 miliardi che Penati , secondo l'accusa, avrebbe chiesto ai Pasini per l'acquisto e la riqualificazione delle Falck.

Pasini, parlando del suo conto lussemburghese "Pinocchio", su cui sono stati versati i 4 miliardi afferma: "Ne ho ritirati due in contanti in una valigetta e poi consegnati a Di Caterina”. Il resto del denaro è stato invece trasferito in Svizzera. Soldi che, secondo gli ex proprietari dell'area Falck, finirono ancora a finanziare il sistema politico sestese. "Ricordo - dice Giuseppe Pasini- un viaggio con mio figlio Luca a Chiasso o Lugano". La rogatoria in Svizzera ha individuato due conti a Lugano da cui i Pasini avrebbero prelevato in quegli anni circa 400mila euro, il resto della maxi-tangente. Gli investigatori intendono ora capire se quei soldi sono arrivati a politici sotto forma di mazzetta.

Il filone più interessante riguarda, però, la Milano-Serravalle, la società che gestisce una parte del tratto autostradale tra la città meneghina e Genova. Oltre alle nubi sulla correttezza dell'acquisto dal gruppo Gavio - che incassò nel 2005 una plusvalenza di 179 milioni vendendo le azioni a un prezzo tre volte maggiore a quello d'acquisto - un altro capitolo riguarda le consulenze elargite dalla Spa.

Il 5 ottobre ne ha parlato, con il pm Mapelli, una funzionaria del controllo interno della società, che ha fornito al magistrato i dettagli sui professionisti pagati dalla Serravalle. In primis Renato Sarno, l'architetto vicino a Penati più volte citato da Di Caterina come colui che avrebbe portato all'estero i soldi dell'ex Sindaco di Sesto. Sarno, che risulta uno dei finanziatori dell'associazione di Penati "Fare Metropoli", ha a sua volta percepito ricche parcelle dalla Serravalle, che proprio negli anni in cui Penati era presidente della Provincia, ha visto crescere vertiginosamente il capitolo "consulenze". Dai 2 milioni e 33mila euro del 2005, ai 3 milioni e 162mila euro del 2009: un salto di oltre il 50 per cento, con un grosso incremento tra il 2006 e il 2007. Qualcosa su cui pm e Guardia di Finanza intendono fare chiarezza.

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