Caserta, il conto però è bloccato

E' morto 2 anni fa ma riceve ancora lo stipendio

Caserta, succede a un ex impiegato. Il conto però è bloccato. Lo sfogo del fratello

09 Ott 2011 - 17:40
 © Dal Web

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E' morto due anni fa, ma continua a ricevere lo stipendio, che però nessuno può prelevare. Negli ultimi ventiquattro mesi, nonostante non ci fosse più, Antonio Salerno ha percepito ben 40mila euro sul suo conto. L'incredibile episodio ha per protagonista un ex impiegato (e di riflesso i suoi famigliari) dell'ufficio del giudice di pace di Sessa Aurunca in provincia di Caserta.

Il conto di Antonio è bloccato: non può essere chiuso a causa dei pagamenti e la somma non può essere nè prelevata nè rimborsata fino alla presentazione della dichiarazione di successione da parte degli eredi.

 "Quelle retribuzioni non gli competono". Lo dice il fratello Gianpaolo che si è voluto fare carico in questi due anni del problema, per fermare il puntuale invio dello stipendio mensile di 1400 euro.  Tra telefonate, lettere ed email indirizzate al Ceiiss di Latina per chiedere di cessare la retribuzione non si è mai riusciti a risolvere la situazione: l'ultimo tentativo lo scorso 3 giugno, con una lettera al ministero della Giustizia. 

Spiega Gianpaolo Salerno: "E' soprattutto una questione di giustizia - è lo sfogo del fratello -. In Italia la gente e' disposta a tutto per il denaro e chi reclama per non averlo non viene ascoltato. Ho riscontrato comportamenti di disinteresse totale. Questo Paese si muove al contrario". 

Arriva puntuale la replica dell'impiegato dell'ufficio del giudice di pace cui Gianpaolo Salerno si è rivolto per sbrigare la questione. Si giustifica dicendo che i tagli al personale lo avrebbero sommerso di lavoro, lasciandolo da solo nell'ufficio a dover curare le richieste e le pratiche di tutti i cittadini che bussavano alla sua porta. Tra l'altro avrebbe sottolineato di non avere le qualifiche adeguate per occuparsi della questione.

Questo impiegato lamenta poi la mancanza di risposte dagli uffici cui ha inviato i certificati di morte di Antonio Salerno: tutto questo ha prolungato terribilmente i tempi. A settembre però la direzione provinciale del Tesoro avrebbe fatto sapere che la pratica per risolvere questa sgradevole questione sarebbe stata avviata. Magari è la svolta. Gianpaolo Salerno però non ne sa nulla e continua ad aspettare. 

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