Il ragazzo è morto assiderato il 14 febbraio dello scorso anno. Iniziato il processo
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Il papà di Sahid Belamel non ha retto e si è sentito male. Quel video, che mostra gli ultimi istanti di vita di suo figlio, morto assiderato a Ferrara il 14 febbraio dello scorso anno, è troppo forte. Le videocamere di sorveglianza di un’azienda inquadrano il ragazzo che, ubriaco, barcolla, si aggrappa a un cancello per poi cadere a terra nell’indifferenza generale.
Il processo per la morte di Sahid, che vede imputate quattro persone accusate di omissione di soccorso, è iniziato martedì alla presenza del fratello della vittima, Rachid, costituitosi parte civile, e della cognata, Bouchra. E’ stata quest’ultima, intervistata da La Nuova Ferrara, a svelare la reazione dei familiari alla visione del filmato: “Quando il papà di Sahid ha visto il filmato sull’agonia del figlio si è sentito male”.
I genitori del ragazzo sono rimasti in Marocco e la madre si è sempre rifiutata di guardare il video. Alla sbarra un amico di Sahid, due dipendenti della discoteca nella quale il ragazzo aveva trascorso la sua ultima notte, e un taxista che si era rifiutato di portarlo al Pronto Soccorso. La difesa sostiene che il ragazzo, all’uscita dal locale, “non era in uno stato tale da far temere un pericolo di morte” mentre i parenti della vittima chiedono che siano processati anche gli automobilisti che, passando davanti al ragazzo in agonia, non si sono fermati.