Giallo sul caso Rea

Melania, trovati vestiti militari "sospetti"?Il gip rifiuta la riesumazione del cadavere

Secondo il settimanale "Oggi" si tratta di una svolta nelle indagini sul delitto della giovane madre. Ma i pm smentiscono. Intanto il gip respinge la richiesta di incidente probatorio: il cadavere non sarà riesumato

04 Ott 2011 - 17:05
 © Tgcom24

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Nuovi elementi sarebbero emersi dalle indagini sull’omicidio di Melania Rea. Nei giorni scorsi i carabinieri avrebbero trovato un fagotto di abiti, probabilmente militari, abbandonati da mesi, con alcune macchie ritenute interessanti. I vestiti si trovavano non lontano dal bosco delle Casermette, nel Teramano, dove la donna è stata uccisa il 18 aprile. Lo riporta il sito internet del settimanale "Oggi". Ma la Procura smentisce.

Secondo "Oggi.it" i pm di Teramo, Greta Aloisi e Davide Rosati, avrebbero ordinato l'invio degli abiti in tempi brevissimi ai laboratori dei Ris per verificare la presenza di eventuali tracce del dna della vittima, del marito Salvatore Parolisi, unico indagato per il delitto, o di altre persone vicine alla coppia.

La notizia è coperta dal massimo riserbo. Il ritrovamento - prosegue il settimanale - spiegherebbe l’inventario che la Procura di Teramo ha avviato sul guardaroba di Parolisi. Per capire se manchi qualche capo tra gli abiti militari in dotazione al caporalmaggiore.

Ma la procura smentisce
Ambienti del tribunale di Teramo tuttavia, smentiscono. I pm e i carabinieri che nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo nel boschetto di Ripe di Civitella (Teramo), per verificare l'esistenza di un percorso di fuga alternativo alla strada battuta, hanno escluso di aver trovato abiti. L'unico ritrovamento di vestiti è stato fatto nei giorni successivi all'omicidio. Ma è stato appurato che non avevano nulla a che vedere col delitto.

Il cadavere non sarà riesumato
Intanto la salma di Melania Rea non sarà riesumata per eseguire un'altra autopsia. Lo ha deciso il gip del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, che ha respinto la richiesta di incidente probatorio avanzata dai legali di Salvatore Parolisi.

Il videointerrogatorio di Parolisi
Nel frattempo spunta un video-interrogatorio di Salvatore Parolisi, tornato nel bosco delle casermette 48 ore dopo la morte della moglie. Agli inquirenti, i magistrati Umberto Monti e Greta Aloisi, il caporalmaggiore, originario di Frattamaggiore (Napoli), racconta i "movimenti" che ha fatto insieme alla donna. Nell'interrogatorio dice che nessuna delle sue allieve lo ha pressato né telefonicamente né su Facebook.

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